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È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale

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Il nuovo numero di The Post Internazionale è disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App e da domani, venerdì 20 settembre, in tutte le edicole

È uscito il nuovo numero di The Post InternazionaleIl magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 20 settembre, in tutte le edicole, propone ogni due settimane inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in Italia, storie inedite e reportage dal mondo, e grande spazio alla cultura con alcuni tra i più importanti intellettuali italiani.

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Il numero è dedicato in gran parte a “Come la sinistra vuole sconfiggere la destra“. TPI ha chiesto ai leader delle opposizioni di disegnare il perimetro entro il quale si può formare un’alleanza per battere Meloni & Co.

Ecco cosa ci hanno detto Elly Schlein, segretaria del Partito democratico, Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, Nicola Fratoianni, co-portavoce dell’Alleanza Verdi e Sinistra, Carlo Calenda, segretario di Azione, Matteo Renzi, presidente di Italia Viva, e Riccardo Magi, segretario di Più Europa.

Con numeri, programmi, bilanci, ambizioni, manovre interne e strategie future, abbiamo poi preparato un termometro delle forze di opposizione, oltre a un elenco dei temi che possono compattare il centrosinistra e da cui può nascere un programma di governo alternativo a quello delle destre.

La rivista contiene poi un’analisi di tutte le percentuali da conoscere quando si parla di Campo largo. I numeri dicono che si può battere la destra. I risultati delle ultime elezioni provano che tutto il centrosinistra unito può avere la meglio sull’attuale maggioranza di governo.

Abbiamo messo alla prova queste cifre con un’intervista al sondaggista Luigi Crespi: “La leader Pd ha credibilità, freschezza, gioventù e capacità. Il ruolo di federatrice è solo suo. Deve capire che è lei la protagonista. Ma un campo larghissimo non può funzionare. Gli elettori sanno leggere le contraddizioni di un’alleanza contro-natura”.

Ripercorriamo poi come è nato in Francia il Nuovo Fronte Popolare, che con un programma chiaro ha arginato l’estrema destra: trattative serrate, compromessi sulle guerre a Gaza e in Ucraina e la spinta degli elettori. Lezioni da Parigi da cui può imparare anche il centrosinistra italiano.

Ma in Italia un Mélenchon non c’è. Il politologo Gianfranco Pasquino spiega a TPI perché “nel nostro Paese è impossibile dar vita a un nuovo fronte popolare alla francese: non è nei piani del Pd. Ed è a Schlein che spetta fare le alleanze. Con Renzi e Calenda si possono massimizzare i voti. In coalizione però vanno ridotti i contrasti, altrimenti governare è difficile”.

Ma poi ci concentriamo anche su altri temi, come l’agenda Draghi per l’Europa, che vuole stimolare la crescita ma rischia di favorire solo le grandi imprese, critica il modello neoliberale degli ultimi anni di cui lui stesso è stato un alfiere. Luci e ombre del report sulla competitività dell’Unione presentato dall’ex premier italiano.

Quindi pubblichiamo un reportage che indaga sui diritti negati agli studenti a Roma: La capitale degli universitari senza casa. A Roma i fuorisede sono almeno 40mila. Ma i numeri potrebbero essere anche più elevati. I posti letto nelle residenze universitarie pubbliche però sono solo tremila. Pochi e malconci in una città dove, tra turismo e pellegrini, una stanza costa 600 euro al mese.

Il nostro numero continua con un approfondimento sul Messico. La strage di Stato degli studenti desaparecidos. Nel 2014 Omar Garcia studiava ad Ayotzinapa. Il 26 settembre i suoi compagni, diretti nella capitale, lo avvisarono che polizia e banditi li stavano attaccando. Oggi, a 10 anni dalla scomparsa di 43 suoi amici, il deputato e le famiglie non smettono di chiedere giustizia. Ma il caso ha scoperchiato i rapporti tra criminalità e politica.

Proseguiamo poi svelando La guerra delle spie di Israele. C’è chi mappa i vicoli alla ricerca di ordigni, chi segue i gruppi armati e chi vende il proprio corpo in cambio di informazioni. Migliaia di palestinesi lavorano per Tel Aviv sia a Gaza che in Cisgiordania. Spesso per un passaporto o per curare un parente. Se catturati rischiano la morte, se smettono subiscono minacce dall’Idf.

Il nostro numero continua con un viaggio tra i Samaritani. La setta ebraica contraria all’occupazione dei Territori palestinesi. Contano circa 850 fedeli, in gran parte uomini anziani. Si definiscono “i veri discendenti di Mosè” e considerano Israele un progetto coloniale. Hanno persino un seggio al Parlamento dell’Anp. Ma sono sottoposti a varie restrizioni da Tel Aviv. E ora rischiano anche l’estinzione.

Da qui vi portiamo in India con un approfondimento sulla Modicrazia. Retorica anti-Islam, liberismo e promozione delle caste. Pur senza conquistare i seggi necessari a cambiare la Costituzione, il premier ha ottenuto uno storico terzo mandato. Così ha trasformato il Paese più popoloso del mondo in uno Stato quasi a partito unico.

Il nostro numero si arricchisce poi di un reportage da Oltremanica sul dopo-Brexit. Gli ultimi expat. Fabio ringrazia il cielo di essere arrivato prima dell’uscita del Paese dall’Ue. Noemi fa i conti col carovita e spera che le opere di Banksy non arrivino anche nel suo quartiere facendo lievitare i prezzi. Il Regno Unito tornato a guida Labour visto con gli occhi di due italiani.

Concludiamo con un’intervista alla professoressa Kristina Stoeckl, che ci spiega i rapporti tra religione e potere in Russia. La Chiesa Ortodossa obbedisce al Cremlino (da sempre). “Oggi Putin ha un forte controllo sul Patriarcato di Mosca. Che a sua volta si lascia usare strumentalmente. Ma il rapporto era sbilanciato anche al tempo degli zar e dell’Urss. Nel clero tuttavia c’è ancora chi cerca di far valere la propria libertà”.

Questo e molto altro nel nuovo numero del settimanale The Post Internazionale in edicola da domani e disponibile già da ora nella versione digitale. Continua a leggere sul settimanale The Post Internazionale-TPI: clicca qui.

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