Stresa-Mottarone, le testimonianze: “Scesa dalla funivia prima della tragedia”; “Un boato pazzesco”
“Alle 10 stamane da Stresa, prendiamo la funivia per salire sul monte Mottarone. I primi a salire, i primi a scendere. Per fortuna. È stato Bellissimo ma poco fa la notizia della tragedia. È caduta e due bimbi sono in fin di vita. Ringrazio il cielo per noi. Piango immensamente per le persone che, poco dopo, hanno perso la vita“. La testimonianza di Adele Ceraudo su Instagram. La donna racconta di aver scampato per poco la tragedia avvenuta sulla funivia Stresa-Mottarone che ha provocato la morte di 14 persone ed il ferimento grave di due bambini. Il più grande, 9 anni, è morto in ospedale.
“Un boato pazzesco, poi il silenzio totale“. Così Grazia Aguzzi, un’altra delle persone presenti in zona al momento del tragico incidente. “Dopo il botto si è sentito poi come qualcosa che stesse rotolando. Poi è come se gli alberi avessero frenato la caduta, e quindi si è sentito un altro tonfo. Non abbiamo visto nessuno né sentito niente dopo, c’era un silenzio totale. Era circa mezzogiorno, c’era diversa gente che prenotava per salire sulla funivia o era in giro con la bici. La zona della caduta è abbastanza impervia: c’è il bosco, una vallata e quindi il prato. La dinamica? Non sappiamo nulla, che io sappia non ci sono testimoni diretti“.
“Si è sentito un piccolo boato, poi abbiamo visto i cavi volare per terra e questi hanno distrutto qualche recinzione – ha aggiunto invece Vanessa Rizzo, che lavora al maneggio Equus Valley -. Abbiamo visto tanta gente che scendeva con le altre cabine, calati giù dopo l’incidente per precauzione. C’era un bel caos, sono arrivati presto i soccorsi anche se con qualche difficoltà, perché i cavi erano proprio a bloccare la strada”.
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