Terza dose, prime somministrazioni in autunno. “Non raggiungeremo mai l’immunità di gregge”
Mentre prosegue la campagna vaccinale, in molti Paesi prende il via la somministrazione della terza dose di vaccino anti-Covid, che Israele ha già iniziato a distribuire. Anche Gran Bretagna, Germania e Francia vanno nella stessa direzione, e ieri il virologo della Casa Bianca Anthony Fauci ha anticipato che quasi certamente tutta la popolazione sarà sottoposta al richiamo. “Non solo i soggetti più fragili, per i quali la decisione è imminente. In un prossimo futuro la terza dose sarà necessaria per tutti”, ha dichiarato.
In Italia il ragionamento è strettamente legato al raggiungimento dell’immunità di gregge, che anche con l’80 per cento della popolazione vaccinata – percentuale che dovrebbe essere raggiunta a fine settembre – sarà difficile da garantire. Secondo Stefania Salmaso, dell’Associazione italiana di epidemiologia, l’obiettivo resta un miraggio. “Non la raggiungeremo mai”, ha dichiarato a Repubblica. Troppe, infatti, le variabili: da un lato, i vaccinati non sono distribuiti in modo omogeneo su tutte le classi di età, e il virus può circolare soprattutto tra i giovani, meno coperti, compresi i 6 milioni di under 12 che non possono fare il vaccino.
Inoltre anche chi è vaccinato può comunque prendere l’infezione e trasmetterla, anche se gli studi in questo senso non sono definitivi. Infine c’è la questione delle varianti e quella della copertura, che con il trascorrere del tempo va diminuendo: gli ultimi studi dimostrerebbero come l’immunità possa scemare sensibilmente dopo 5-6 mesi soprattutto nelle persone più anziane e fragili.. Per questo i tecnici del ministero insieme al generale Figliuolo e al Cts stanno pianificando le somministrazioni, che sempre secondo Repubblica dovrebbero iniziare il prima possibile, in autunno, con i più fragili e le persone a rischio. Intanto l’obiettivo a breve termine è quello di aver vaccinato con le prime due dosi il 70 per cento di cittadini entro i primi di settembre.