Turista accoltellata alla stazione Termini: “Non conoscevo il mio aggressore”
Non sarebbe in pericolo di vita la giovane turista israeliana accoltellata la sera di sabato 31 dicembre all’interno della Stazione Termini di Roma da un uomo vestito di nero, forse un senza fissa dimora: la 24enne è stata trasportata in codice rosso al Policlinico Umberto I, lì le cure dei medici le hanno salvato la vita, era stata colpita a un fianco e al torace, ferita gravemente al fegato e a un polmone.
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per tentato omicidio, dall’ospedale la donna ha riferito di non conoscere il suo aggressore e di non aver notato nessuno che la stesse seguendo quella sera.
È stata aggredita alle spalle mentre acquistava da una macchinetta automatica un biglietto del treno per Fiumicino, dove avrebbe poi preso un aereo per tornare a casa, a Tel Aviv, dopo un soggiorno con alcuni amici nella Capitale. La serata sarebbe dovuta proseguire con una festa e forse un salto al Concertone al Circo Massimo insieme a una collega universitaria.
In merito ai fatti, il prefetto di Roma Bruno Frattasi ha annunciato provvedimenti per aumentare il livello di sicurezza all’interno della Stazione Termini: “Abbiamo affrontato il tema della sicurezza a Termini – ha detto al Corriere della Sera – con l’assessore comunale alle Politiche sociali Barbara Funari ci siamo ripromessi di rivederci per mettere a punto un piano di intervento che prenda in considerazione nuove strutture dove ospitare i senza tetto che vivono dentro e fuori lo scalo ferroviario, e che spesso sono al centro di episodi di violenza e aggressività, accentuati dalle condizioni di disagio e di degrado di quell’ambiente, anche come vittime”.
Lo scopo è quello di rendere la stazione un posto più sicuro, soprattutto di notte. “Dobbiamo fare subito un passo avanti per far regredire il degrado attorno allo scalo e anche la percezione di insicurezza dei cittadini”, spiega Frattasi.
L’idea per adesso è quella di ricollocare le persone in spazi sequestrati alla criminalità organizzata. “Sarebbe peraltro una soluzione in grado di dare protezione alle stesse persone senza fissa dimora, oltre a un pasto caldo e un letto ogni notte, che vengono spesso prese di mira. Bisogna evitare a tutti i costi il rischio che anche loro diventino un bersaglio di chi guarda con disprezzo al disadattato, all’homeless. Questo sarebbe davvero un passo in avanti non indifferente nella gestione di Termini”.