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Tentato femminicidio a Bologna, la madre della vittima: “Un amore malato, Giorgia lo ha perdonato sempre”

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Tentato femminicidio a Bologna, la madre di Giorgia: “Un amore malato”

Giorgia, 25 anni, è sopravvissuto a quello che verrà ricordato come il “tentato omicidio della vigilia di Natale”. L’ex compagno, Fadl Mehdi, 31 anni, ha tentato di ucciderla davanti a figli piccoli. È accaduto in via Rialto, a Bologna, nella casa che i servizi sociali le avevano dato in via provvisoria.

Monia Morelli, madre della 25enne, in un’intervista a Repubblica racconta come sta sua figlia dopo l’aggressione, ancora ricoverata in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Maggiore.

La madre di Giorgia racconta dell’amore malato fra Giorgia e l’uomo che ha tentato di ucciderla. Per la seconda volta. “Aveva già tentato di ucciderla strangolandola con un filo di ferro. È successo nel 2020, ma noi lo abbiamo saputo soltanto adesso perché lei evitava di raccontarci certe cose”, racconta Monia Morelli, in lacrime.

Questa volta, Giorgia è stata salvata per miracolo: “È stabile, ma saranno necessari altri giorni e ulteriori esami per capire come sta davvero”. Sul collo, in viso e sulle mani “i segni dei colpi inferti con una forbice o con un coltello. Non parla, ma ci ha riconosciuti quando siamo andati a trovarla e scrive. Con fatica riesce a farsi capire”.

Il primo pensiero di Giorgia è andato ai figli: “Ci ha chiesto come stanno e noi l’abbiamo rassicurata dicendole che sono con noi e presto potrà vederli tutti (uno lo ha già incontrato)”. Dell’ex? “Del criminale che l’ha ridotta in quelle condizioni – ribatte Monia Morelli – non ha chiesto niente”.

Fadl Mehdi ha una vita passata tra droga e violenze, tra discoteche e prostitute. Tanti soldi in tasca, mai un centesimo per i figli. Nonostante tutto “lei non è stata capace di allontanarlo definitivamente”, lo “ha perdonato tante volte perché, diceva: è il padre dei miei figli e io lo amo ancora”.

È andata avanti così per 10 lunghi anni. Giorgia si era innamorata di Fadl quando aveva solo 16 anni. Poi il primo figlio, quando era ancora minorenne. Ma lui per i suoi bambini, racconta Monia Morelli a Repubblica, “non c’è mai stato”. Neppure al momento del parto. Ma i maltrattamenti sono arrivati subito.

Nel 2017 una donna lo ha denunciato per lesioni e violenza sessuale. I giudici lo hanno condannato a un anno di reclusione. Nel 2019 anche Giorgia lo ha denunciato per maltrattamenti, poco dopo però “ha ritirato la denuncia perché avevano fatto pace”.

L’episodio del 2020 “lo abbiamo saputo solo adesso da un’altra persona. Mia figlia era completamente plagiata, per un periodo l’aveva anche convinta a non risponderci al telefono e a cambiare numero”.

I genitori, che sono separati, e la sorella le dicevano di “lasciarlo, che prima o poi le avrebbe potuto fare del male”. Ora, però, Monia Morelli ha un’unica richiesta: “Voglio giustizia, e che lui marcisca in carcere”.

L’aggressione la sera della vigilia

La sera della vigilia di Natale, Fadl Mehdi aveva trascorso la notte in discoteca e poi si è presentato nell’alloggio di via Rialto.

Giorgia gli ha intimato di andarsene, ma lui ha iniziato a colpirla, davanti ai bambini. Il figlio più grande, di soli 8 anni, ha subito chiamato il nonno.

Poi, è sceso in strada e ha fermato un signore per chiedere aiuto. Il bambino ha raccontato subito cos’era successo alla nonna. “Le staremo vicino, ora deve pensare a riprendersi e dimenticare quel criminale”, conclude Monia Morelli.

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