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Home » Cronaca

Tangenti dentro Sogei e ai Ministeri di Interni e Difesa: indagato anche il referente italiano di Elon Musk

Immagine di copertina
A destra Paolino Iorio, dg di Sogei ai domiciliari. A sinistra Andrea Stoppa, considerato il referente di Elon Musk in Italia

C’è anche Andrea Stroppa, 30 anni, considerato il referente di Elon Musk in Italia, tra le persone indagate dalla Procura di Roma nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto di Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, società informatica interamente controllata dal Ministero dell’Economia.

Gli indagati sono in tutto 32, di cui 18 persone fisiche e 14 società. Sotto la lente dei magistrati “un articolato sistema corruttivo con diversi protagonisti e con ramificazioni sia all’interno del Ministero della Difesa, sia in Sogei e sia infine al Ministero dell’Interno”.

Le ipotesi di reato sono corruzione e turbativa d’asta nell’ambito di diverse procedure di appalto o affidamento in materia di informatica e telecomunicazioni, procedure bandite appunto da Sogei, dal Ministero dell’Interno, dal Ministero della Difesa e dallo Stato Maggiore della Difesa. Tra le società indagata ci sono Digital Value e Olidata, entrambe quotate in borsa a Piazza Affari.

Iorio è stato colto in flagranza di reato dalla Guardia di Finanza nella serata di ieri, lunedì 14 ottobre, mentre riceveva una presunta mazzetta da 15mila euro.

Il dirigente, 64 anni, in Sogei dal 1987, si trova ora agli arresti domiciliari. Secondo la Procura, “riceveva indebitamente, in più occasioni, per l’esercizio delle sue funzioni, somme di denaro” da parte dell’imprenditore sorpreso a dargli i 15mila euro.

In particolare, Iorio, “a fronte di una serie di contratti stipulati con Sogei Spa, si impegnava ad acquistare prodotti e servizi forniti dalle imprese per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro”. I magistrati ritengono che il dirigente e l’imprenditore in questione si scambiassero denaro, nell’ordine delle decine di migliaia di euro, circa due volte al mese dal novembre 2023.

Nell’inchiesta, come detto, è coinvolto anche Andrea Stroppa, romano classe 1994, esperto di informatica e indicato dagli inquirenti come il “referente di Elon Musk in Italia”: il 30enne è stato più volte fotografato in compagnia del fondatore di Tesla e Space X, nonché proprietario di X. Nel 2022 Stoppa ha fatto parte di un team di tecnici chiamati a risolvere problemi legati alla pedopornografia presente sul social ex Twitter.

Il giovane informatico è finito sul registro degli indagati per una vicenda legata alla possibile acquisizione da parte del Governo italiano dei servizi satellitari forniti da Starlink, società che fa capo a Space X. Nella vicenda sarebbe coinvolto anche un militare della Marina.

Quest’ultimo, scrivono i magistrati, “nell’apprendere del progetto volto all’acquisizione da parte del Governo del sistema satellitare (Starlink, ndr) realizzato e fornito da un noto gruppo statunitense, approfitta dello svolgimento presso il VI reparto di cui fa parte di una riunione sul tema per agganciare e contattare successivamente il referente italiano del Gruppo, Andrea Stroppa”.

Nel corso delle conversazioni – si legge negli atti dell’inchiesta – emerge che il militare avrebbe programmato con un altro indagato l’inserimento della società Olidata nell’affare e si ipotizza “lo svolgimento di una certamente illecita propalazione a beneficio dello Stroppa di notizie riservate in ordine a decisione assunte nel corso di riunioni ministeriali”. “Vicenda sintomatica – scrive la Procura – di un accordo concluso, o in corso di conclusione, al fine di far beneficiare Olidata Spa, e attraverso la stessa l’ufficiale di Marina e un altro indagato, degli affari che il gruppo statunitense potrà concludere con l’amministrazione italiana, grazie all’intervento illecito del pubblico ufficiale”.

In una nota, Sogei “esprime piena fiducia nella magistratura, a cui sta prestando totale supporto, e si dichiara indiscutibilmente estranea ai fatti”. “Ove i fatti contestati fossero acclarati in maniera definitiva l’azienda si dichiarerà parte lesa e si tutelerà nelle sedi competenti”, si legge nel comunicato.

Digital Value, dal canto suo, fa sapere di aver “avviato gli opportuni approfondimenti interni, e ripone piena fiducia nel fatto che le indagini in corso porteranno a ogni chiarimento della vicenda”. “La società – si legge in una nota – è a completa disposizione dell’Autorità giudiziaria per fornire ogni elemento informativo necessario”.

Anche Olidata afferma di avere “la massima fiducia nell’operato della magistratura” e dà “piena disponibilità a collaborare in ogni fase delle indagini, certo del corretto operato della società”.

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