Studenti chiedono di poter finire l’anno scolastico un mese prima per lavorare, il preside accetta
Niccolò Loi e Alessio Bertolami hanno meno di 18 anni e stanno concludendo il quarto anno scolastico all’istituto Ipia-Amsicora di Olbia, in Sardegna. Hanno un desiderio: iniziare a lavorare per la stagione estiva già da metà maggio, così da racimolare un po’ di soldi in più. Per questo hanno deciso di bussare alla porta del preside Gianluca Corda: “State scherzando?”, ha detto inizialmente il dirigente scolastico.
Poi però ha voluto approfondire la questione, e ha scoperto che gli studenti hanno concluso tutto le verifiche dell’anno con ottimi risultati. Inoltre, nei mesi, hanno accumulato pochissimi giorni di assenza. Dopo aver consultato i docenti, ha dunque deciso di accordare loro un permesso speciale: potranno concludere l’anno scolastico con un mese di anticipo.
“Spesso i giovani di oggi vengono dipinti come coloro che non hanno voglia di fare niente”, ha raccontato il Preside a La Nuova Sardegna. “Ma la realtà è diversa. I nostri giovani non sono così malvagi come si crede. I due ragazzi che si sono rivolti a me hanno dimostrato una progettualità importante, pur non vendo neanche 18 anni. Naturalmente non è la regola. Le loro valutazioni sono alte e, di fatto, il loro anno si è già concluso. Inoltre, hanno fatto pochissimi giorni di assenza, mentre la normativa dice che per la validità dell’anno scolastico bisogna avere almeno il 75% delle presenze”, ha aggiunto. Il dirigente ha voluto condividere questa storia su Facebook, rendendola virale.
“È una storia che ho voluto raccontare perché spesso gli adulti paragonano i loro tempi a quelli di oggi. È retorica, perché non è sempre vero che i tempi di una volta erano per forza migliori. Esistono ragazzi in gamba che studiano tutto l’anno e che dedicano l’estate all’attività lavorativa. La loro storia mi ha piacevolmente sorpreso. I ragazzi hanno dimostrato di essere molto maturi. Chi a settembre torna a scuola dopo alcuni mesi passati al lavoro, solitamente è molto motivato. Così come accade con l’alternanza scuola-lavoro. Sono esperienze che fanno aumentare la propensione allo studio e che fanno comprendere l’importanza di ottenere titoli, certificazioni e competenze”, ha concluso.