“La studentessa che protesta contro il Green Pass? Mai vista, era la prima volta che veniva a lezione”
Una studentessa si è presentata in aula senza Green pass ed è scoppiato il caos. Silvia, 20 anni, è al secondo anno di Filosofia all’università di Bologna. Mercoledì scorso la professoressa Luisa Lugli del corso di psicologia cognitiva è stata costretta ad annullare la lezione perché la ragazza rifiutava di uscire dall’aula. Questo ha scatenando la reazione degli altri studenti.
Silvia ha raccontato l’accaduto in piazza, con un microfono in mano e una folla che la circondava. Ha affermato di aver deciso all’inizio dell’anno accademico di partecipare alle lezioni “senza esibire l’infame tessera verde” che, ha detto, “è uno strumento di controllo e di discriminazione”.
La ragazza ha poi denunciato “la reazione di violenza spropositata” dei suoi compagni di corso a seguito dell’annullamento della lezione. Reazione che per Silvia è stata quella di “riversare l’estremo problema della divisione sociale su di me con urla di scherno, insulti, pretese dei pendolari di rimborso del biglietto”. La professoressa, sempre secondo il racconto della ragazza, non avrebbe tentato di “sedare il linciaggio”.
La docente ha però fornito a La Repubblica, una versione diversa della vicenda. Quando mercoledì scorso le è stato comunicato che in aula era presente una studentessa senza pass lei l’ha invitata a uscire. Di fronte al suo diniego, ha annullato la lezione: “Secondo il protocollo di ateneo, noi docenti – spiega la professoressa – siamo tenuti a richiamare il corretto comportamento degli studenti, per salvaguardare la sicurezza di tutti. Li invitiamo anche a rimettersi la mascherina se l’abbassano per bere poi la dimenticano giù”.
Nessuno, secondo Luisa Lugli, ha aggredito la ragazza: “C’è stato soltanto uno scambio di opinioni contrastanti. Anche perché, se fosse avvenuto in aula, chiaramente sarei dovuta intervenire”. Il giorno successivo la docente ha ripreso le lezioni e la ragazza non si è più presentata: “Penso fosse la prima volta che veniva al mio corso, quantomeno in presenza”.