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Home » Cronaca

Donatella, studentessa disabile: “Nessuno vuole affittarmi una stanza”

Immagine di copertina
Donatella Suriano. Credit: Facebook

A raccontare la sua storia Iacopo Melio

Studentessa disabile discriminata: a Bari nessuno le affitta una stanza

Donatella Suriano ha 22 anni, è una studentessa ed è disabile e questa è la motivazione per cui viene discriminata a Bari, dove sta cercando una stanza per poter frequentare l’università.

La denuncia arriva da Fanpage, dove Iacopo Melio ha dato voce a Donatella, che così ha potuto far conoscere al mondo la sua storia. A giugno Donatella ha preso una decisione importante: trasferirsi a Bari per iscriversi al corso di Scienze dei Beni Culturali di Bari. Il problema è che da allora Donatella non è riuscita a trovare una stanza. Perché? Perché è disabile.

“Nessuno verrebbe in questo appartamento se ci fossi già tu”, si è sentita ripetere più volte la 22enne. “Ho la SMA (Atrofia Muscolare Spinale). Per questo non è facile trovare una stanza doppia che possa ospitare anche mia madre. All’inizio della ricerca il problema principale sembrava essere solo le barriere architettoniche: spesso a Bari se nel condominio c’è l’ascensore o è troppo piccolo e vecchio o, addirittura, ci sono scale prima di raggiungerlo! Poi si è rivelato anche altro…”, ha raccontato la ragazza a Melio.

Le barriere di cui parla Donatella sono ben altre e non hanno nulla a che vedere con quelle architettoniche. “Abbiamo allargato la ricerca in una zona più lontana dall’Ateneo, precisamente San Pasquale, ma molti appartamenti non li abbiamo neppure visti nonostante fossero accessibili. Una volta fatta presente la mia condizione fisica venivamo liquidate telefonicamente: la mia esigenza di vivere con una persona di fiducia per riuscire a svolgere attività quotidiane, dal bere un bicchiere d’acqua al fare il bagno o vestirmi, rende tutto più difficile”, ha detto ancora Donatella.

Il problema per Donatella è uno soltanto ora: l’intolleranza dei coinquilini: “Siamo riuscite a vedere qualche appartamento, ma adesso il problema è ‘la libertà dei ragazzi’. Cioè i coinquilini stessi si rifiutano categoricamente perché io, o forse più mia madre, saremmo un ostacolo alla loro libertà: per questo i proprietari degli immobili preferiscono assecondarli, per non trovarsi in difficoltà qualora restassi in quella casa”.

Dalle parole della giovane studentessa viene fuori un misto di rabbia e delusione nei confronti di chi, alla sua stessa età, non comprende come Donatella ha la stessa loro voglia di libertà.

“Io come tutti vorrei essere libera di studiare all’università, in una città che mi offre punti di vista diversi da quelli che vivo adesso in paese, con dinamismo sociale e crescita personale. Chi sta limitando davvero la libertà dell’altro? Io con mia madre, o i ragazzi? Nel 2019 un disabile non ha ancora diritto, per questa cultura discriminatoria, a cercare una stanza per lavoro o studio non avendo disponibilità economiche per affittare un appartamento indipendente”.

“Ricordo a tutti che non sempre le disabilità, le malattie e le condizioni psicologiche di una persona sono visibili, dovremmo girare con le nostre cartelle cliniche? No, ognuno deve essere libero di essere quello che è, lontano da ogni tipo di pregiudizio”, ha continuato Donatella.

La denuncia di Donatella arriva forte e chiara. Lei, che non vorrebbe fermarsi, si vede costretta a rinunciare alla libertà non solo di vivere la sua giovinezza appieno, ma anche di studiare.

“Per una ragazza di 22 anni è davvero difficile fermarsi, il che è ironico visto che sono già ferma su una carrozzina! Spero di non dover rinunciare all’università e che questo messaggio sia un punto di partenza migliorando la situazione per le vecchie e nuove generazioni”.

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