Strage di Nuoro, morti anche il figlio piccolo e il vicino di casa: “Lui urlava spesso, era prepotente”
Strage di Nuoro, morti anche il figlio piccolo e il vicino di casa
È salito a cinque il numero delle vittime della strage familiare avvenuta nella mattinata di mercoledì 25 settembre a Nuoro, in Sardegna.
Oltre a Giusi Massetti e Martina Gleboni, rispettivamente moglie e figlia dell’omicida, nella notte sono deceduti anche il figlio più piccolo dell’uomo, Francesco, di 9 anni, e il vicino di casa della coppia, il 59enne Paolo Sanna, entrambi rimasti gravemente feriti durante la sparatoria. A loro si aggiunge l’autore della strage, l’operaio forestale di 50 anni Roberto Gleboni, che si è tolto la vita subito dopo gli omicidi.
Intanto si indaga per capire che cosa abbia scatenato la furia omicida dell’uomo: secondo le prime informazioni il 50enne e la moglie si stavano separando. Potrebbe essere proprio questo il possibile movente.
Si scava anche nel passato dell’uomo, descritto da alcuni testimoni come un uomo tranquillo. Sono emerse, però, anche delle contraddizioni in tal senso. Alcuni, infatti, hanno raccontato che Gleboni “spesso urlava. A volte sembrava prepotente e quasi esaltato”.
Una vicina, infatti, ha raccontato al Corriere della Sera che l’uomo “era possessivo e aveva una mania di controllo smodata, soprattutto su moglie e figli”. L’assassino non aveva precedenti e non risultano denunce o segnalazioni di comportamenti violenti in famiglia.