Lo storico Emilio Gentile a TPI: “Sciogliere Forza Nuova? Attenzione all’effetto martirio”
Sul quinto numero del nostro settimanale, in edicola dal 15 ottobre, il vicedirettore Riccardo Bocca intervista lo storico Emilio Gentile sull’assalto alla Cgil guidato da Forza Nuova
La profanazione della sede della Cgil. L’assalto al cuore della Capitale. L’onda degli scontri che sbanda e sbatte contro via Veneto e Villa Borghese. L’assedio ai palazzi delle istituzioni. Il faccia a faccia ad alta tensione in via del Corso tra le forze dell’ordine e il popolo dei no green pass. I leader di Forza Nuova registi di questa guerriglia contemporanea. E le parole di condanna che hanno rimbalzato per il mondo politico: fascisti! Squadristi! Nipotini della violenza becera e sovversiva che marchiò l’era mussoliniana. Ma stanno così le cose? È esaustivo, nell’insieme, questo ritratto delle oltre 10mila persone che hanno manifestato? E ancora: cosa dobbiamo aspettarci, nei giorni e mesi che verranno, da questa commistione tra anime anti-vaccino e militanti neri? Domande alle quali risponde Emilio Gentile, storico e accademico di fama internazionale che al fascismo ha dedicato decenni di studi, pubblicando appunto nel 2019 per Laterza il saggio “Chi è fascista”.
Andiamo subito al punto: condivide l’utilizzo dell’aggettivo “fasciste” per definire le violenze che hanno sconvolto Roma?
”Sì. Sono gli stessi protagonisti dei disordini a definirsi tali. Non vorrei espropriarli di un aggettivo che è un autoritratto della loro mentalità”…