Se non c’è altra scelta se non quella di fuggire: la storia di Malick, oggi operatore di Oxfam
Non avere altra scelta se non quella di fuggire. Dover lasciare la propria casa, il proprio Paese, gli affetti e le relazioni di una vita. Una vita che improvvisamente si trova senza radici alla ricerca di un posto sicuro in cui essere accolta per ridisegnare il proprio futuro. È questa la realtà di oltre 82 milioni di persone che nel mondo fuggono da guerre, catastrofi climatiche, discriminazioni, instabilità politica. Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alla disuguaglianza e alla povertà, ha raccolto le testimonianze di alcune di queste persone giunte in Italia e che verranno raccontate a Firenze per la prima edizione dell’Oxfam Festival “Creiamo un futuro di uguaglianza”. Due giorni di incontri e dibattiti, in programma il 12 e 13 maggio presso l’Istituto degli Innocenti.
La tragica attualità della guerra e del dramma dei rifugiati verrà raccontata in Voci e storie di persone in fuga, spazio animato da Ilaria D’Amico, giornalista e ambassador di Oxfam Italia, con testimonianze di chi ha dovuto lasciarsi tutto alle spalle a causa di guerre e fame, e inviati di guerra come Nello Scavo di Avvenire e Monica Perosino di La Stampa, Chiara Favilli, docente di Diritto dell’Unione Europea, Riccardo Clerici, responsabile Attività Istituzionali UNHCR Italia, con il contributo di Giulia Capitani e Paolo Pezzati di Oxfam Italia.
Tra le testimonianze più significative una arriva proprio dagli uffici di Oxfam. Si tratta di Malick Samba, oggi operatore per il centro di accoglienza minori non accompagnati a Cecina in provincia di Livorno.
Malick Samba, 28 anni, è arrivato in Italia nel 2015. Ha lasciato a 20 anni il Gambia, in seguito al colpo di stato scoppiato nel dicembre 2014 e alla rappresaglia che ne è seguita. Fugge a gennaio 2015 attraverso il Senegal, il Mali, Burkina Faso e Niger, attraverso la rotta migratoria che attraversa il deserto fino alla Libia. In Libia viene rapito dalle milizie locali. Qui rimarrà 9 mesi costretto a lavori umilianti, mentre i rapitori come spesso accade, tentano di chiedere il riscatto alla famiglia nel paese di origine. Nel periodo trascorso fuori dalla prigione Malick ha aiutato molti connazionali tenendo i contatti con le famiglie e dando loro informazioni circa le condizioni di salute dei propri cari. Trasferito nell’ultimo periodo in una prigione a Tripoli, vi rimane per una settimana senza cibo e con pochissima acqua, finché riesce a fuggire e ad attraversare il Mediterraneo fino alla Sicilia, dove viene accolto a Siracusa.
Quindi il trasferimento in Toscana, dove arriva in un centro di accoglienza a Castel Fiorentino. Dopo un grave episodio di violenza subito assieme ad un altro ragazzo da parte dei gestori della struttura, l’ente gestore chiude perché viene denunciato da Malick. Si trasferisce in un’altra struttura di accoglienza a Tavarnelle in Val di Pesa e quindi nel centro di accoglienza gestito da Oxfam a San Casciano, dove frequenta un corso di formazione professionale per receptionist. Nel 2018 Malick ha fondato, insieme ad altri ragazzi provenienti dall’Africa, l’associazione musicale “Gli African Drummerz” per raccontare nelle scuole attraverso la musica le loro storie e il loro viaggio. Adesso lavora con Oxfam come operatore per il centro di accoglienza minori non accompagnati a Cecina in provincia di Livorno.
Oxfam Festival Creiamo un futuro di uguaglianza
I lavori si apriranno con la presentazione del nuovo rapporto Disuguitalia: ridare valore, potere e dignità al lavoro, una drammatica fotografia delle iniquità e disuguaglianze che contraddistinguono il mercato del lavoro italiano. Interverranno il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, esperti quali la direttrice dell’Istat Linda Laura Sabbadini, l’economista Vittorio Pelligra e il demografo Alessandro Rosina, la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi con la moderazione di Elena Stramentinoli di Presa diretta e il commento dalle vignette di Mauro Biani.
“L’Oxfam Festival nasce per approfondire il tema della disuguaglianza, indagarne le cause ed evidenziare gli impatti nella nostra vita quotidiana. Ma il Festival nasce soprattutto per dare un contributo alla produzione di cambiamenti, anche con la condivisione delle buone pratiche. – ha detto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – Le disuguaglianze sono ben presenti, intrecciandosi e rafforzandosi l’un l’altra, e solo contrastandole tutti insieme si può sperare di interrompere i loro vortici fatti di ingiustizia, violazione di diritti, esclusione, abusi”.