“Vaccinatevi o a casa senza stipendio”: la lettera dell’azienda Sterilgarda ai dipendenti
Sterilgarda, l’azienda alimentare produttrice di latte di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, ha chiesto a tutti i suoi 350 dipendenti di vaccinarsi, pena la sospensione del lavoro.
Il presidente del consiglio di amministrazione Fernando Sarzi ha inviato a dipendenti e fornitori una lettera in cui comunica che a chi non si vaccina contro il Covid dopo il rientro dalle ferie, a settembre, potranno essere cambiate le mansioni, in modo da “escludere rischi di contagio per contatti con altri dipendenti”.
Se questo non si rivelerà possibile, spiega la nota, “il lavoratore non verrà ammesso in azienda con sospensione della retribuzione sino alla ripresa dell’attività lavorativa”. Dunque chi non completa il ciclo vaccinale rischia di rimanere senza stipendio, anche se non licenziato.
La notizia ha provocato l’ira di coloro che si oppongono al Green pass e diffidano dal vaccino, ma l’azienda ha spiegato che sono ancora in corso valutazioni su come procedere per “salvaguardare il diritto al lavoro e il diritto alla salute, che sono diritti di tutti”.
“Non è detto che si debba effettivamente arrivare alla sospensione dal lavoro, ma è una delle opzioni che sono sul tavolo e che verranno prese in considerazione prima di settembre, alla ripresa del lavoro dopo le ferie”, ha spiegato un legale della ditta al Corriere della Sera.
“È convinzione della società che gli strumenti di contenimento della pandemia, in primis i vaccini, siano e saranno fondamentali per evitare la reintroduzione di misure restrittive. Tutelare l’azienda dai rischi biologici rientra tra gli obblighi del datore in tema di sicurezza sul posto di lavoro”, ha scritto l’azienda nella lettera indirizzata ai dipendenti.
“La normativa in vigore prevede già, per molte categorie di lavoratori, la somministrazione obbligatoria di vaccini quali quello contro il tetano, contro l’epatite B o il vaccino antitubercolare. A ciò si aggiunga che la sottoposizione alla vaccinazione costituisce anche uno strumento etico di rispetto e tutela dei lavoratori e delle loro famiglie, oltre che di tutti coloro che si trovano a dover già convivere con situazioni patologiche incompatibili con la somministrazione del vaccino, rimanendo pertanto soggetti esposti al contagio in ambiente lavorativo”, si legge ancora nella nota.
Prima di prendere la decisione, Sterilgarda aveva avviato un tavolo con la rappresentanza sindacale unitaria interna al gruppo e con il medico del lavoro che segue la società.