Via libera dei medici al suicidio assistito per Stefano Gheller: “Un gran bel giorno”
Da 34 anni vive in sedia a rotelle, è affetto da distrofia muscolare, lo scorso giugno aveva scritto all’Ulss 7 Pedemontana per chiedere l’accesso legale al suicidio assistito: oggi Stefano Gheller, 49enne di Cassola (Vicenza), che vive attaccato ad un respiratore 24 ore su 24, ha visto accolta la sua richiesta. “Buongiorno amici vicini e lontani – ha scritto sul suo profilo Facebook – oggi sono felicissimo ed è un gran bel giorno, è stato qui, il direttore sanitario della Aulss 7 Pedemontana, a cui io il 30 giugno avevo inoltrato la mia richiesta di suicidio assistito, vi informo che la mia richiesta è stata accolta, e ora sono finalmente libero di decidere quando vorrò mettere fine alle mie sofferenze”.
Sui social Stefano Gheller ha aggiunto di essere “contento che questo diritto gli sia stato riconosciuto” e spera possa “in parte servire per altre eventuali persone che ne faranno richiesta”. Per trovare quello che cercava avrebbe potuto andare in Svizzera, come tanti prima di lui, ma ha deciso di combattere la sua battaglia in Italia anche per dare speranza a quanti sono nella sua stessa condizione.
“La mia Aulss devo dire è stata veloce rispetto ad altri casi a darmi risposta e sosterrà tutte le spese per quando deciderò di farlo – racconta – sul quando dipenderà da due fattori, il primo ovviamente sul decorso della mia malattia e cosa ancora mi toglierà più di quanto mi ha già tolto finora, poi dipenderà da quanto lo stato italiano e la Regione Veneto mi aiuterà economicamente a fare una vita dignitosa potendo pagare un’assistenza adeguata ai miei bisogni, perché doversi alzare ogni mattina e affrontare la giornata è già dura così, ma dover oltre al peso della malattia dover pensare a come pagare l’assistenza adeguata e non solo diventa un ulteriore peso continuo che ti consuma le poche forze che uno ha”.