Statua di Montanelli imbrattata, il gesto rivendicato in un video: “Ecco perché l’abbiamo fatto”
L'atto vandalico è stato rivendicato sui social dagli studenti milanesi di RSM e Lume, i quali chiedono che la statua sia abbattuta
Statua di Indro Montanelli imbrattata: la rivendicazione in un video
La statua di Indro Montanelli è stata imbrattata nella serata di sabato 13 giugno dagli studenti milanesi di RSM e Lume: la rivendicazione è arrivata su un video pubblicato sui social. Nel filmato si vedono alcuni ragazzi arrivare all’interno dei giardini di via Palestro e vandalizzare la statua del giornalista con la vernice e la scritta “razzista e stupratore”. Il video è stato accompagnato da un comunicato, firmato da Rete Studenti Milano e LuMe (Laboratorio universitario metropolitano), in cui c’è scritto: “Crediamo che figure come quella di Indro Montanelli siano dannose per l’immaginario di tutti e in una città come Milano, medaglia d’oro alla Resistenza, la statua di Indro Montanelli è una contraddizione che non possiamo più accettare”.
“Un colonialista che ha fatto dello schiavismo una parte importante della sua attività politica non può e non deve essere celebrato in pubblica piazza” si legge ancora nel post. Secondo gli studenti inoltre “Le statue hanno una funzione sociale collettiva, perché occupano lo spazio pubblico rappresentando ciò che una classe dirigente decide di celebrare della propria storia”. Per il collettivo studentesco di Milano “Montanelli oltre ad aver portato avanti una strenua campagna di apologia del fascismo, si arruolò volontariamente durante la campagna etiope, una campagna colonialista e schiavista. Qui comprò una ‘faccetta nera’ di nome Desta’, una ragazza etiope di soli 12 anni, che usò senza ripensamenti come un vero e proprio giocattolo sessuale”.
Da qui la richiesta: “Chiediamo, ad alta voce e con convinzione, l’abbattimento della statua a suo nome. Non possiamo accettare che vengano venerati come esempi da imitare personaggi che hanno fatto dello schiavismo, del colonialismo, della misoginia, del fascismo e del razzismo una mentalità con ben pochi ripensamenti”. Il filmato è stato subito ispezionato dagli agenti della Digos di Milano che indagano sull’assalto di ieri sera.
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