Stati generali della natalità, nel 2070 gli over 90 saranno 2,2 milioni
Stati generali della natalità, nel 2070 gli over 90 saranno 2,2 milioni
La natalità e l’accoglienza “non vanno mai contrapposte perché sono due facce della stessa medaglia, ci rivelano quanta felicità c’è nella società”. A dirlo è papa Francesco agli “Stati generali della natalità” in corso a Roma, all’Auditorium della Conciliazione. Il pontefice ha aperto la seconda giornata della manifestazione incentrata sulla crisi demografica e le possibili ricadute. A organizzarla è Gigi De Palo, organizzatore del primo Family Day, attualmente presidente della “Fondazione per la natalità”. Secondo papa Bergoglio sono le giovani generazioni “in questo contesto di incertezza e fragilità” a sperimentare più di tutti “una sensazione di precarietà, per cui il domani sembra una montagna impossibile da scalare”. “Difficoltà a trovare un lavoro stabile, difficoltà a mantenerlo, case dal costo proibitivo, affitti alle stelle e salari insufficienti sono problemi reali”, ha detto Francesco. “Sono problemi che interpellano la politica, perché è sotto gli occhi di tutti che il mercato libero, senza gli indispensabili correttivi, diventa selvaggio e produce situazioni e disuguaglianze sempre più gravi”.
Presente anche Giorgia Meloni, che ha rivendicato l’impegno del suo governo per la natalità. “Vogliamo una nazione in cui non è scandaloso dire che, al di là delle legittime scelte personali, siamo nati tutti da un uomo e da una donna, che la maternità non è in vendita, che gli uteri non si affittano e i figli non si scelgono come fossero prodotti da banco”, ha detto la presidente del Consiglio
Tra i 42 ospiti (di cui, ricorda Il Manifesto, solo 9 sono donne) c’è anche l’ex presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo, che ieri ha lanciato l’allarme per l’andamento previsto nei prossimi decenni. Le stime vedono 2,2 milioni di ultranovantenni entro il 2070, rispetto agli 800mila di oggi, di cui 145mila saranno ultracentenari. “A questi signori qui, dobbiamo garantire una qualità della vita. Teniamone conto perché ci sarà una spesa sanitaria enorme per dare una qualità di vita ad una popolazione così invecchiata”, ha avvertito Blangiardo. Preoccupano anche gli ultimi dati a disposizione, quelli relativi al 2022, in cui sono stati registrati 719 mila morti a fronte di 393 mila nascite (1,24 per donna), per un calo di 1,5 milioni di persone rispetto alla popolazione del 2014. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a 500mila nati all’anno entro il 2030 (1,6 per donna) per mantenere in equilibrio il sistema di welfare italiano senza ulteriori giri di vite. Il rischio è quello di un calo della popolazione di 11 milioni di unità nei prossimi 40 anni, con i decessi 2,5 volte le nascite.
Ospite anche il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha scelto questo evento per tornare sulle sue dichiarazioni riguardo il rischio di una presunta “sostituzione etnica” in Italia. “L’Italia non ha una razza”, ha detto Lollobrigida. “Esiste però una cultura, un’etnia italiana, che la Treccani definisce raggruppamento linguistico-culturale, che in questo convegno si tende a tutelare”. Parole “estremamente sbagliate”, ha detto Elly Schlein, osservando che “non sono le prime” per il cognato della premier Meloni. “Il concetto di razza non dovrebbe esistere. Penso che sia un concetto che dovremmo lasciare ad altri tempi”, ha aggiunto su La7.