Spostamenti tra regioni, la decisione del Governo: via libera dal 3 giugno
Spostamenti tra regioni dal 3 giugno: la decisione del governo
Quando saranno possibili gli spostamenti tra regioni, che oggi sono consentiti solo per motivi di lavoro, salute o particolare urgenza e necessità? Oggi, venerdì 29 maggio, il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno fatto arrivare al governo i risultati del monitoraggio settimanale sull’andamento del contagio. Dopo la riunione di governo a Palazzo Chigi è stata confermata la data del 3 giugno per l’apertura dei confini sia per gli spostamenti interregionali sia dei confini nazionali ai Paesi europei.
“Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali. Al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti. Monitoreremo ancora nelle prossime ore l’andamento della curva”. Lo dichiara il ministro Roberto Speranza, interpellato dall’ANSA al termine della riunione di stasera del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione.
Il ministro delle Regioni Francesco Boccia sta sentendo singolarmente i governatori già da giorni sulla Fase 2 e sulla riapertura dei confini regionali, e continuerà anche nei prossimi giorni a sentire i presidenti di regione, ma nessuna convocazione della cabina di regia è prevista al momento.
Spostamenti, i primi dati dell’Iss: “In quasi tutte le regioni Rt al di sotto di 1”
“I dati del monitoraggio sono incoraggianti. I sacrifici importanti del lockdown hanno prodotto questi risultati. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa con gradualità e cautela”. Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza commentando l’analisi resa nota dal ministero della Salute e dall’Istituto Superiore di Sanità. L’indice di trasmissibilità Rt è inferiore a 1 in tutte le regioni. Questi i principali risultati del monitoraggio: “L’incidenza settimanale rimane molto eterogenea nel territorio nazionale. In alcune regioni il numero di casi è ancora elevato denotando una situazione complessa ma in fase di controllo. In altre il numero di casi è molto limitato. Si raccomanda pertanto cautela specialmente nel momento in cui dovesse aumentare per frequenza ed entità il movimento di persone sul territorio nazionale. Non si registrano segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali ospedalieri sul territorio nazionale”.
“Nella pressoché totalità delle regioni e province autonome il trend settimanale dei nuovi casi diagnosticati per data di diagnosi/prelievo è in diminuzione e gli indici di trasmissibilità (Rt) sono al di sotto di 1”, prosegue l’Iss. “Per quanto riguarda la stima dell’Rt, si sottolinea che quando il numero di casi è molto piccolo alcune regioni possono avere temporaneamente un Rt>1 a causa di piccoli focolai locali che finiscono per incidere sul totale regionale, senza che questo rappresenti un elemento preoccupante”.
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