Morte assistita, Speranza: “Serve una legge sul fine vita ma Mario non può pagare”
“Una volta che la procedura di verifica del rigoroso rispetto delle condizioni individuate dalla Consulta sia stata completata, le strutture del servizio sanitario nazionale non possono assumere atteggiamenti ostruzionistici, né è ipotizzabile che i costi siano a carico del paziente”. Lo afferma il ministro della Salute Roberto Speranza con un intervento su La Stampa in riferimento al caso di “Mario”, il marchigiano che chiede il suicidio medicalmente assistito ma si deve pagare il farmaco. “Il governo, laddove ve ne sia bisogno, non farà mancare un tempestivo chiarimento e intervento”.”La legge non è più rinviabile”, aggiunge.
Mario, 44 anni, marchigiano, completamente paralizzato da 12 anni a causa di un incidente stradale, è la prima persona che può legalmente scegliere il suicidio medicalmente assistito in Italia ma dovrà farsi carico di 5mila euro di spese per l’acquisto del farmaco e delle apparecchiature per l’infusione.