Alessia e Giulia Pisano, esclusa l’ipotesi del suicidio: la tragedia sarebbe dovuta a “condotta incauta”
Alessia e Giulia Pisano, esclusa l’ipotesi del suicidio: la tragedia sarebbe dovuta a “condotta incauta”
Esclusa l’ipotesi del suicidio per la morte di Giulia e Alessia Pisano, le due sorelle travolte da un treno Frecciarossa nella stazione di Riccione. La polizia ferroviaria propenderebbe piuttosto per una “condotta incauta” come spiegazione della tragedia avvenuta ieri mattina, intorno alle 7, secondo quanto riporta Il Corriere della Sera. Sul caso la procura ha aperto un fascicolo a “modello 45”, senza ipotizzare reati e senza indagati.
Una possibilità è che le due sorelle di 16 e 14 anni stessero attraversando i binari nel tentativo di prendere il treno diretto a Bologna, che però era già partito da una decina di minuti. Le due potrebbero essersi confuse per la stanchezza: la sorella maggiore, probabilmente la prima a scendere sui binari, è stata descritta come “esausta” da uno dei due ragazzi che le aveva accompagnate in stazione dopo averle incontrate alla discoteca Peter Pan, dove avevano trascorso la serata. Secondo il 24enne, Giulia gli avrebbe riferito di aver lavorato tutto il giorno prima di partire con la sorella per andare a Riccione. “Erano distrutte ma mi sembravano lucide, normali”, ha detto agli agenti.
Durante il tragitto dalla discoteca alla stazione, Alessia aveva chiesto in prestito il telefono per chiamare il padre e rassicurarlo, dato che il suo era scarico e quello della sorella era stato rubato insieme alla borsa.
Secondo diversi testimoni alla stazione, una delle due sorelle, probabilmente Giulia, sarebbe scesa sui binari poco prima che transitasse il Frecciarossa Etr 500. Forse per avvertirla del pericolo, la sorella Arianna l’ha seguita subito dopo, senza riuscire poi a tornare indietro. A causa della velocità, il treno si è potuto fermarsi solo dopo 700 metri, nonostante i macchinisti si siano accorti della ragazza sui binari e abbiano azionato subito l’allarme.