Covid, la Società Italiana di Pneumologia organizza un webinar sugli effetti del Budesonide
All'evento parteciperanno gli autori di una nuova ricerca britannica su questo farmaco già ampiamente utilizzato dai pazienti asmatici che promette un importante passo avanti nella cura precoce del Covid
La Società Italiana di Pneumologia/Italian Respiratory Society (SIP/IRS)ha organizzato un convegno online con gli autori di un nuovo studio britannico condotto sul Budesonide, un farmaco testato, disponibile e soprattutto economico, già ampiamente utilizzato dai pazienti asmatici, che promette un importante passo avanti nella cura precoce del Covid.
Il corso si svolgerà oggi, lunedì 19 aprile alle ore 17:00, tramite il Portale Italian Respiratory Network (IRN) e sarà aperto a tutti gli Specializzandi delle Scuole di Malattie dell’apparato respiratorio. Il webinar, intitolato “Inhaled Budesonide in the treatment of early Covid-19”, è raggiungibile qui.
Come anticipato a TPI dal professor Luca Richeldi, presidente della Società Italiana di Pneumologia/Italian Respiratory Society (SIP/IRS) e medico noto per la sua prudenza, “assunto nei primi giorni di contagio, quel farmaco riduce anche del 90 per cento gli effetti della malattia”.
La pandemia di Covid-19 continua ad essere un problema sanitario globale senza precedenti: nonostante la disponibilità di vaccini efficaci e sicuri, ancora oggi molti Paesi, tra cui l’Italia, registrano quotidianamente migliaia di nuovi contagiati e centinaia di morti. Purtroppo, non è ancora disponibile una terapia efficace contro il Coronavirus SARS-CoV-2 e quindi la gestione dei pazienti si basa principalmente su trattamenti di supporto e preventivi. “Trovare una cura aggiuntiva, ed efficace, sarebbe per noi un enorme passo in avanti”, aveva sottolineato a TPI il professor Richeldi.
Uno studio clinico randomizzato, pubblicato recentemente dalla prestigiosa rivista The Lancet Respiratory Medicine, suggerisce che una terapia domiciliare a base di Budesonide, un cortisonico per via inalatoria utilizzato in malattie ostruttive come l’asma bronchiale e la broncopneumopatia cronica ostruttiva, può ridurre di oltre il 90 per cento il ricorso a cure urgenti e ricovero in ospedale in pazienti con Covid nelle fasi precoci.
Nonostante lo studio sia di fase 2b e non abbia un controllo con placebo, tuttavia l’ampiezza del risultato clinico indica come questo approccio terapeutico possa diventare una potenziale arma decisiva nel ridurre l’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 a livello della popolazione generale.
L’autrice principale dello studio, la professoressa Mona Bafadhel, specialista pneumologa presso il Nuffield Department of Medicine dell’Università di Oxford, illustrerà i risultati dello studio e discuterà con i partecipanti al webinar i potenziali impatti clinici di questo importante studio sperimentale.
L’evento sarà moderato dal professor Luca Richeldi, docente di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, e dal professor Carlo Vancheri, docente di Malattie dell’Apparato Respiratorio presso l’Università degli Studi di Catania.
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