Sindaco di Biella indagato per peculato: il suo nome era finito nella bufera per aver negato la cittadinanza onoraria a Liliana Segre
Secondo l'accusa, il primo cittadino avrebbe utilizzato l'auto blu per scopi privati
Negò la cittadinanza a Liliana Segre: sindaco di Biella indagato per peculato
Il sindaco di Biella Claudio Corradino, già nella bufera per aver negato la cittadinanza a Liliana Segre, è indagato per peculato.
L’indagine della procura di Biella sarebbe partita in seguito alla denuncia di due consiglieri comunali di Cossato, Stefano Revello e Roberto Tomat, avversari del primo cittadino leghista sin da quanto questi era sindaco del piccolo comune piemontese.
Secondo i due, il sindaco avrebbe utilizzato l’auto blu fuori dagli orari di servizio da sindaco, usufruendo dei mezzi della pubblica amministrazione, quindi, per scopi privati.
I fatti, dunque, si sarebbero svolti quando Corradino era sindaco di Cossato, ma, a quanto pare, vi sarebbero anche altri episodi avvenuti quando il leghista era già diventato primo cittadino di Biella.
Secondo quanto riferito da La Repubblica, Corradino, accompagnato dal suo avvocato, sarebbe già stato ascoltato giovedì 5 dicembre dal procuratore capo Teresa Angela Camelio.
Il nome del sindaco leghista era salito alla ribalta della cronaca lo scorso 19 novembre quando aveva deciso di negare la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, scegliendo, invece, di darla al conduttore Ezio Greggio, il quale aveva rifiutato.
Dopo le polemiche, Corradino aveva fatto marcia indietro indietro affermando che avrebbe concesso la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.