Sindacalista ucciso, la moglie: “Per me l’investitore l’ha fatto apposta”
“Mi sembra ancora impossibile: non riesco a capire perché abbia fatto una cosa del genere”. Assia Lucia Marzocca è la moglie di Adil Belakhdim, il sindacalista morto dopo essere stato investito a Novara durante una manifestazione. La donna, intervistata oggi dal quotidiano La Repubblica, ha raccontato che aspettava il marito in Marocco, dove attendeva di riabbracciarlo insieme ai due figli. “Aveva già preso i biglietti, sarebbe dovuto arrivare domenica”.
“Mio marito era una persona speciale, una persona buona, un papà, un marito, ma anche un amico e un fratello per i suoi colleghi. Quello che è successo è per me inspiegabile”, ha detto la moglie, che attende l’esito dell’autopsia e il via libera del magistrato per riportare il corpo di Adil nella sua terra d’origine e organizzare il funerale.
Riguardo al camionista che ha investito il marito, la donna dice: “Non me lo spiego. Sapeva che c’era tanta gente, che avrebbe fatto male a qualcuno e sapeva anche le conseguenze, che sarebbe andato in carcere. Per me l’ha fatto apposta, per questo ha detto così in quella telefonata, ma non capisco perché. Anche lui è un papà, anche lui ha due bambini… è terribile”.
Adil era entrato nei Cobas da cinque anni. “Gli piaceva tantissimo”, ha raccontano la moglie. “Lui era stato magazziniere nella logistica e conosceva bene le difficoltà di questo lavoro, la prepotenza dei padroni, così aveva scelto di difendere i diritti degli altri. Faceva riunioni con tutti. Era carismatico e sapeva parlare con tutti”. Ora la donna chiede di avere giustizia su quanto accaduto.
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