Tre stupri in 10 anni: agli arresti domiciliari Simone Borgese, violentatore seriale di Roma
Un uomo di 39 anni, Simone Borgese, è finito agli arresti domiciliari a Roma con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo è pliuri-recidivo: nel 2021 è uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna a sette anni e mezzo per uno stupro commesso nel 2015 e nel 2022 è stato condannato a due anni e dieci mesi per un’altra violenza sessuale commessa nel 2014. Siamo davanti, insomma, a uno stupratore seriale.
Lo scorso 8 maggio Borgese – separato con una figlia non ancora maggiorenne – ha accostato cin la propria auto all’altezza di una fermata dell’autobus su via della Magliana. Ha chiesto delle indicazioni stradali a una 26enne che stava aspettando il bus: lei gliele ha fornite utilizzando il proprio smartphone, ma l’uomo – mostrandole il proprio cellulare scarico – l’ha convinta a salire sull’auto per accompagnarlo.
Con la falsa scusa di dover fare una telefonata Borgese le ha quindi sottratto il telefono e l’ha condotta in una zona isolata dove l’ha violentata. Dopodiché le ha restituito il dispositivo e l’ha riaccompagnata nei pressi di Villa Bonelli. La ragazza ha successivamente sporto denuncia e lo ha riconosciuto dalle forze segnaletiche.
Particolarmente inquietante è il fatto che anche lo stupro commesso nel 2015 era stato perpetrato in data 8 maggio. In quel caso la vittima su una tassista, all’epoca 43enne. L’uomo si fece accompagnare nella zona di Piana del Sole, periferia Sud della Capitale, fino a una strada che era interrotta da alcuni blocchi di cemento. A quel punto tirò fuori un coltello e la rapinò del denaro che aveva con sé, costringendola successivamente a fare del sesso orale, per poi darsi alla fuga nei vicini campi.
Borgese fu poi catturato grazie all’identikit fornito dalla tassista e alla testimonianza di un suo collega tassista che pochi giorni prima lo aveva accompagnato nella stessa zona. Una volta arrestato, l’uomo confessò affermando di essere stato preso da un raptus.
La notizia finì ovviamente sui giornali. E Borgese fu così riconosciuto da un’altra sua vittima: una ragazza 18enne che l’anno prima, nel giugno 2014, quando ancora era minorenne, era stata molestata dall’uomo nell’ascensore di un palazzo dove si era intrufolato per seguirla.
La giovane aveva denunciato la violenza ma non era riuscita a fornire elementi utili agli inquirenti per l’identificazione dell’aggressore. Quando la foto dell’uomo fu pubblicata sui giornali, lei lo riconobbe e allertò le forze dell’ordine.