Silvio Berlusconi indagato nel procedimento sulle stragi di mafia del 1993
Berlusconi indagato per le stragi di mafia
Silvio Berlusconi è indagato nel procedimento aperto dalla procura di Firenze sulle stragi di mafia avvenute nel 1993 nella città toscana e a Roma e Milano. La notizia arriva da Palermo.
La certificazione ufficiale secondo cui Berlusconi è indagato a Firenze è stata depositata questa mattina, 25 settembre 2019, nella cancelleria della seconda sezione della Corte d’assise d’appello di Palermo, che sta celebrando il giudizio di secondo grado sulla trattativa Stato-mafia.
Sono stati proprio i legali del Cavaliere a depositare presso la Corte d’assise d’appello che celebra il dibattimento la certificazione da cui risulta che l’ex presidente del Consiglio e fondatore e leader di Forza Italia è indagato a Firenze.
La notizia dagli avvocati
Nell’ambito del dibattimento a Palermo sulla trattativa tra Stato e mafia, Berlusconi è stato citato come teste, citato a deporre, dalla difesa di Marcello Dell’Utri, ex senatore di Fi e Pdl, che è imputato. E gli avvocati che assistono l’ex premier, Franco Coppi e Niccolò Ghedini, dopo la citazione a deporre da parte dei difensori di Dell’Utri, hanno chiesto alla Corte d’assise d’appello di Palermo definire in quale veste giuridica sentirlo: se ascoltarlo come teste o come indagato di reato connesso, uno stato quest’ultimo che gli consentirebbe di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Il nodo è stato sciolto dagli stessi avvocati dell’ex premier che si sono informati con i pm fiorentini.
A Firenze Berlusconi e Dell’Utri erano già stati archiviati. Poi l’inchiesta su di loro è stata riaperta a seguito delle intercettazioni in carcere dei colloqui del boss di Brancaccio Giuseppe Graviano, in cella dopo una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
Il boss palermitano tirava in ballo il presidente di Forza Italia come complice e mandante occulto degli eccidi in Continente.