Sciorilli Borrelli a TPI: “Sono imbufalita con Cacciari: ecco cosa mi ha detto in un fuori onda dalla Gruber”
“Si, è vero: ho deciso che per un po’ di tempo non andrò più in televisione”.
Per via del diverbio con Cacciari a Otto e mezzo?
“Possiamo dire che questa è l’ultima polemica che mi ha amareggiato e che mi ha fatto riflettere, sul livello di questo dibattito”.
È stato durante uno scambio di battute che gli spettatori non hanno potuto vedere.
“Perché è accaduto nel fuori onda, quando Lilli Gruber, come sempre saluta i suoi ospiti”.
E cosa è successo?
“Lilli Gruber stava chiudendo il collegamento e Cacciari le ha fatto una battuta suggerendo una puntata sulla storia”.
Si riferiva a te?
“Senza dubbio. Ero l’unica donna”.
E cosa c’entravi?
“Appunto. Nulla. Però Cacciari, convinto che avessi chiuso il collegamento ha aggiunto: ‘Ma senza suffragette’”.
Ti sei arrabbiata.
“Si, imbufalita. Non condivido che tutto diventi uno scontro tra fazioni ed ideologie. Non accetto che un dibattito sulle idee diventi occasioni per epiteti usati con tono dispregiativo”.
Silvia Sciorilli Borrelli, giornalista, corrispondente del Financial Times, spiega perché non considera uno scambio di battute l’esito del suo duello a Otto e mezzo sulla guerra in Ucraina. E spiega cosa vorrebbe da Massimo Cacciari.
Ripartiamo da quel che è accaduto in studio.
“In una fase così drammatica ci si deve attenersi fatti”.
E Cacciari non lo ha fatto?
“Lui, in onda, stava dicendo che “Non si può giocare a buoni e cattivi””.
E poi?
“La Gruber, vedendo che non ero affatto convinta mi ha chiesto: ‘Non è esagerato paragonare quelli che parlano delle colpe dell’Occidente a chi giustifica gli stuprarori come hai scritto tu?”
Effettivamente era una paragone durissimo.
“L’ho scritto in un tweet e lo difendo. Hai presente quelli che dicono: ‘La ragazza se l’è cercata perché aveva la minigonna?’. Ecco, io quando sento i discorsi discorsi su quanto è brutta la guerra ma che pure noi abbiamo le nostre colpe giustificazione di Putin, non solo di Cacciari, per carità, avverto questo stesso brivido”.
Consideri Cacciari filo-putiniano. Ma lui non lo è.
“Io non considero Cacciari filo-russo. Nessuno mette in dubbio che non sia un conflitto tra il bene e il male, sarebbe caricaturale, però…”.
Peró cosa?
“Come si fa a dire di trattare con Putin mentre gli Ucraini sono sotto le bombe? Come si può trattare sotto le bombe?”
Questo però è il punto forte di Cacciari: una trattativa ci dovrà essere.
Quindi dobbiamo mettere il cuore in pace e accettare che si chieda la testa di Zelensky? Come si tratta e su cosa è importante.
Sei molto critica con chi ha posizioni più sfumate.
“È un discorso complesso: le campagne filo-Putin hanno indebolito l’Occidente. Vogliamo farci insegnare la democrazia da Putin?”
Ripeto, Cacciari dice di non condividere l’intervento.
“Cacciari diceva anche di non essere contro i vaccini e poi però ha difeso per mesi le posizioni no vax”.
Diceva, ad essere pignoli, di essere contro il Green Pass.
“Ecco, appunto: chiedeva la libertà sul green Pass in nome del valore assoluto della libertà, e il sosteneva il no allo stato d’eccezione come una violazione dei valori dell’Occidente”.
E dunque?
“Questo in Italia, e sui vaccini che non gli piacciono. Poi però va bene Quello che sta facendo Putin a Mosca con la stampa libera diventa un dettaglio?”
Lo accusi di doppiopesismo.
“Si è spinto fino a dire che la Russia è intervenuta in Crimea perché ha un DNA imperiale!”
Questa potrebbe essere una constatazione storica.
“Anche i britannici hanno questo Dna imperiale! Però accettano la democrazia e non bombardano paesi sovrani”.
Si, si potrebbe discutere degli interventi della coalizione Iraq o nella ex Jugoslavia.
“Discuto su tutto, ma non nelle ore in cui muoiono bambini”.
Cacciari deve chiederti scusa sul piano personale?
“Non deve certo chiedermi scusa. Non mi interessa. Ma mi dispiace che me lo abbia detto alle spalle”.
Ovvero?
“Avrei davvero gradito che me lo dicesse in onda, e guardandomi in faccia che sono una “suffragetta””.
Cosa gli hai risposto?
“Che io discuto con tutti, soprattutto con chi ha idee diverse dalle mie. Ma che se lui lo usa quel vocabolo come una dispregiativo, se usa “Suffragetta” come un insulto ha un problema”.
Quale?
“Parla di donne che chiedevano diritti da un punto di vista maschilista e misogino”.
Su questo dunque chiedi una rettifica?
“Nessuna rettifica. Gli consiglio solo un bel ripasso di storia”.
Riotta ha inserito Cacciari in una lista di amici di Putin.
“Si stanno creando due fazioni. Da una parte i filo-americani. E dall’altra…”.
I filo-russi?
“Gli ambigui”.
Ovvero?
“Spettava a noi fermare Putin, dopo le tante guerre, dopo la Georgia”.
E invece?
“Con buona pace di Cacciari avevano gli amministratori delle grandi aziende italiane un mese che facevano affari con Putin e lo incontravano”.