Silvestri: “Covid come influenza? C’è il rischio di variante più feroce in autunno”
“Sappiamo tanto dagli esperimenti sulle cellule in provetta, quanto da quelli sugli animali, che Omicron è meno capace di infettare il polmone profondo. Diciamo che è bravissima a colpire l’apparato respiratorio superiore, ma è zoppa quando si tratta di attaccare il polmone”. Lo dice oggi in un’intervista a Repubblica il professor Guido Silvestri, docente alla Emory University di Atlanta, che aggiunge: “Non servono le chiusure. Abbiamo gli strumenti medici per controllare il virus, a patto di convincere tutti ad usarli. Se in Italia avessimo il cento per cento di vaccinazioni, il Covid già non sarebbe più un problema”.
Ma, avverte Silvestri, “il rischio più grosso è che scappi fuori una variante che mantenga l’aggressività infettiva di Omicron, ma riacquisti anche la capacità di danneggiare il polmone di Delta. Spero non succeda mai, però dobbiamo esser preparati. E il modo migliore è insistere con i vaccini”.
Secondo l’esperto, “la più grande fesseria che potremmo fare è pensare che il Covid sia andato via, perché con l’estate calano i casi nei Paesi occidentali, si riapre la società, e la gente smette di vaccinarsi. Poi a ottobre o novembre arriva una variante più brutta, magari dalla Thailandia, Madagascar o Argentina, e siamo tutti scoperti”.