Vaccini in ritardo e aumento dei ricoveri: Sicilia verso la zona gialla dal 16 agosto. A rischio Calabria e Sardegna
L’ultimo bollettino dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, lascia intuire che la situazione Covid sta repentinamente cambiando in alcune regioni. L’aumento de contagi e la variazione dei parametri che oggi sfiorano i livelli limite potrebbero portare al passaggio in zona gialla di almeno tre regioni. In vetta a tutte c’è la Sicilia che già da lunedì 16 agosto potrebbe passare al giallo. Le altre due sono Calabria e Sardegna.
Il dato più allarmante che preannuncia un ingresso in zona gialla per la Sicilia è quello dei ricoveri in area medica. Sono al 14%, subito sotto la soglia del 15% che vale come parametro per il nuovo cambio di colore delle regioni.
Se la situazione non cambia già lunedì 16 agosto la Sicilia potrebbe entrare in zona gialla. Se i dati rimangono stabili l’ingresso potrebbe essere solo rimandato al 23 agosto, cioè il lunedì successivo. L’isola è la prima regione per nuovi casi, decessi e ricoveri. Inoltre, il report settimanale del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità (Iss) conferma come “moderata ad alta probabilità di progressione” la classificazione del rischio nell’Isola. Ieri in Sicilia si sono contati 923 nuovi positivi al Covid su 17.356 tamponi processati. Gli attuali positivi arrivano a 14.939, 862 in più rispetto al giorno precedente. Di questi 494 sono ricoverati in regime ordinario, 52 in terapia intensiva.
Il decreto in vigore prevede che il passaggio da zona bianca a zona gialla avviene quando scattano tre indicatori: 50 o più casi settimanali di nuovi contagi per 100mila abitanti; 10% per cento dei posti occupati in terapia intensiva; 15 % per cento dei posti occupati in area medica. Tutte e tre le regioni sono da giorni oltre la soglia dei 50 nuovi contagiati.
Resta al 5%, a livello nazionale, il tasso di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid-19 nei reparti di area non critica degli ospedali. Ma sono 7 le regioni che vedono un aumento dell’1%: Abruzzo (arriva al 4%), Campania (al 7%), Emilia Romagna (al 5%), Lazio (al 7%), Molise (al 2%), Puglia (al 4%) e Sicilia, che arriva al 14% subito sotto la soglia del 15%, indicata come uno dei parametri per il cambio di colore delle regioni. Mentre il Veneto vede un calo dell’1%.