È uscito il nuovo numero del settimanale di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Il nuovo numero del settimanale The Post Internazionale è disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App e da domani, venerdì 14 ottobre, in tutte le edicole
È uscito il nuovo numero del settimanale The Post Internazionale. Il magazine, disponibile già da ora nella versione digitale sulla nostra App, e da domani, venerdì 14 ottobre, in tutte le edicole, propone ogni settimana inchieste e approfondimenti sugli affari e il potere in Italia, storie inedite e reportage dal mondo, e grande spazio alla cultura con alcuni tra i più importanti intellettuali italiani.
Il vescovo testimone della soluzione alla crisi missilistica di Cuba. Il cardinale bergogliano presidente della Conferenza episcopale italiana. L’ex capo dei nostri ambasciatori all’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione. E la vice ministra degli Esteri. Ecco chi (e come) vuole fermare il conflitto in Ucraina puntando sulla diplomazia anziché sulle bombe. Per evitare un’escalation nucleare.
“Io sono un pacifista: sono stato contrario alla guerra in Iraq e contrarissimo alla guerra contro la Serbia. Ma oggi Putin ha varcato il confine. Anche se non inviassimo armi a Kiev, non saremmo esonerati dal danno economico del conflitto. Che solo la Cina può fermare”. Parla l’ex capo dei nostri ambasciatori all’Osce Francesco Bascone.
“Oggi sul tavolo c’è solo la logica militare. Bisognerebbe impegnarsi per la pace almeno tanto quanto ci si dedica al riarmo. Non possiamo abolire i conflitti ma possiamo cercare soluzioni per fermarli. È una chimera? No, è da Homo Sapiens”. Intervista al cardinale Zuppi, il presidente dei vescovi italiani.
“A Cuba, né Usa né Russia cercavano lo scontro. Oggi nessuno vuole evitarlo. La Chiesa sta provando a fare di tutto per arrivare a un accordo. Le armi? Un errore. L’azione di difesa, come quella d’attacco, è una follia”. Parla monsignor Luigi Bettazzi, che assistette alla risoluzione della crisi missilistica cubana.
E ancora, il giornalista Alessandro Giuli spiega perché Giorgia Meloni può contribuire a fermare il conflitto in Ucraina: “Credere nella Nato non significa obbedire alla Nato. Meloni? Vorrei fosse anti-bellicista e anti-fascista. Ora deve lavorare per un accordo di pace. Lei può fare meglio di Draghi. Se ci riesce, passa alla storia”.
Inoltre, un approfondimento sulla guerra ai poveri “promesso” dal prossimo esecutivo. Il Governo Meloni abolirà il Reddito di cittadinanza. Saranno assistiti solo gli inabili al lavoro. Le altre 900mila persone che oggi campano grazie al Rdc dovranno arrangiarsi senza l’aiuto dello Stato. Benvenuti nell’era di Giorgia.
Infine, un nuovo approfondimento sulla rivoluzione del velo in Iran. Per le donne esistono due Iran diversi. Uno pubblico, con l’obbligo del chador. E uno privato, fatto persino di minigonne. Ora la morte di Mahsa Amini cambia tutto. Come nel ’79 le manifestanti tornano in piazza. Ma stavolta il regime non riesce a domare la rivolta dei giovani.
Questo e molto altro nel nuovo numero del settimanale The Post Internazionale in edicola da domani e disponibile già da ora nella versione digitale.
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