Lucarelli sull’imprenditore dei tulipani: “Non è un semplice contadino”. La replica: “Se chiedo aiuto che male c’è?”
Selvaggia Lucarelli intervista l’imprenditore che piange per i tulipani distrutti
Il video dell’imprenditore che piange per i tulipani distrutti dalla grandine ha in breve tempo fatto il giro del web con numerosi utenti che hanno deciso di aiutare l’agricoltore con una raccolta fondi, sulla quale, però, Selvaggia Lucarelli ha deciso di vederci chiaro.
Secondo quanto affermato dalla giornalista, infatti, non è la prima volta che Giuseppe Savino, questo il nome dell’imprenditore pugliese, organizza raccolte fondi per le sue attività, motivo per cui lo ha anche intervistato per il Fatto Quotidiano.
Selvaggia Lucarelli ha chiesto all’imprenditore agricolo perché, visto che aveva già subito danni nel 2021, non ha sottoscritto un’assicurazione o ovviato al problema con una copertura.
“In Italia non si può fare l’assicurazione sui tulipani perché qui ce ne sono troppo pochi e non hanno dati statistici, ci sono troppi rischi. E comunque il valore dei nostri fiori per noi è quello di qualunque tulipano all’ingrosso, perché dentro quel nostro fiore c’è la bellezza di un campo, la possibilità di ascoltare la musica, di fare delle foto, l’aperitivo” ha risposto Savino, che poi ha sottolineato di non voler chiudere le “persone nella plastica” perché meno “instagrammabile”.
Secondo l’imprenditore neanche una rete antigrandine può essere montata perché “l’impresa non vale la spesa”.
La giornalista, quindi, fa giustamente notare che il rischio di impresa così è coperto dai donatori tramite la raccolta fondi, una domanda alla quale Savino replica: “I donatori sono le 3000 persone che avevano comprato i biglietti per vedere il mio campo di tulipani …che non vogliono il rimborso”.
“Utilizzo questo strumento della donazione per le persone che vogliono usufruire di quel campo e continuare ad avere questa esperienza di bellezza” aggiunge l’agricoltore.
“Io coltivo tulipani e la comunità mi incoraggia. Se chiedo aiuto alla comunità che c’è di male?” si chiede l’imprenditore agricolo con Selvaggia Lucarelli che ha sottolineato che l’uomo fa “impresa mica il benefattore”.
Savino, quindi, si difende affermando di pagare “tutto l’anno le persone che lavorano nei campi”, che però in realtà sono lavoratori stagionali.
“Se non apre il campo non li paga” è la riflessione della giornalista alla quale l’agricoltore replica così: “Senti, se stai a Milano seduta sulla scrivania che ne sai. Questo è un processo di innovazione sociale”.
Alla domanda se l’imprenditore abbia ricevuto fondi pubblici, l’agricoltore risponde: “No, cioè, sì, noi lavoriamo col ministero e con le regioni… ma quelli vanno alla mia cooperativa Vozzàp, magari vinciamo le gare, sì, ma è un’altra cosa rispetto all’attività agricola”.
Savino, che ha ammesso di aver avuto un incarico ministeriale di rappresentante del commissario straordinario sisma del 2016 Lazio Umbria, Marche e Abruzzo (“ho ricevuto un incarico per dare una mano alla parte agricola di questa cosa”), alla domanda sul perché, tra incarichi ministeriali, fondi e bandi, abbia comunque chiesto soldi ai donatori: “Selvaggia, cerca di avere umiltà. Non conosci la nostra realtà”.
L’imprenditore agricolo, poi, ha promesso a Selvaggia Lucarelli che avrebbe mandato i rendiconti di una raccolta fondi volta a regalare tulipani a ospedali e rsa durante l’emergenza Covid, sottolineando che, però, le fatture non sono mai arrivate (almeno al momento della pubblicazione).