Sea Watch: le autorità italiane autorizzano lo sbarco alle famiglie
Sea watch sbarco famiglie | “Le autorità italiane ci hanno dato la disponibilità a fare sbarcare le famiglie presenti a bordo: bambini, madri, padri e una donna ferita”. Questo l’annuncio su Twitter della Sea Watch, la nave dell’Ong tedesca che il 15 maggio ha soccorso 65 migranti a largo della Libia, si trova oggi 17 maggio vicino Lampedusa.
(Qui tutto il caso della Sea Watch 3, con gli ultimi aggiornamenti e il riassunto di quello che sta succedendo).
È in corso il trasbordo sulla motovedetta della Guardia Costiera.
I componenti delle famiglie autorizzate a scendere dal Viminale sono 18 in totale. Lo rendono noto fonti del ministero dell’Interno, secondo le quali l’autorizzazione è stata concessa “solo ai bambini accompagnati e ad un uomo in precarie condizioni di salute”.
A bordo delle motovedette della Guardia Costiera saliranno dunque sette bambini con i genitori, sette madri e tre padri. Più il migrante con gravi problemi di salute.
Intanto, la Procura della Repubblica di Agrigento ha deciso di aprire un fascicolo d’inchiesta anche sul caso “Sea Watch”. A seguire il caso è il procuratore aggiunto Salvatore Vella, che si trova già a Lampedusa per l’interrogatorio dell’armatore della nave “Mare Jonio”.
Il fascicolo, che verrà aperto, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, è attualmente a carico di ignoti.
Secondo il ministro dell’Interno, i migranti “erano prima in acque libiche e poi in acque maltesi, ma mettendo a rischio la vita degli immigrati a bordo vogliono a tutti i costi arrivare in Italia. Questi non sono soccorritori ma scafisti, e come tali verranno trattati. Per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono e rimangono chiusi”.
Il caso Sea Watch è al centro del dibattito politico nazionale. In diretta Facebook dalla sala stampa estera di Milano, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha ribadito che la Sea Watch verrà fermata: “Non c’è presidente del Consiglio che tenga e non c’è ministro dei 5 stelle che tenga: in Italia i trafficanti di esseri umani non arrivano più”.