Sea Watch, la capitana Rackete indagata per favoreggiamento immigrazione e violazione del codice della navigazione
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Sea Watch news | La nave Sea Watch è ancora ferma all’imbocco del porto di Lampedusa. Due migranti sono stati fatti scendere per un’urgenza medica, nella tarda serata di giovedì 27 giugno. Si tratta di un adulto e un minore.
La situazione a bordo è tesa e i migranti, in mare dal 12 giugno scorso, sono stremati. La nave, che ha vagato per il Mediterraneo per due settimane, ha forzato il blocco nella giornata del 26 giugno, dopo la decisione della capitana, Carola Rackete.
🔴Un uomo è stato evacuato d’urgenza dalla @guardiacostiera. Condotto in porto anche un minore che viaggiava insieme a lui.
Intanto alla nave è tuttora negato l’ingresso in porto e lo sbarco delle 40 persone ancora a bordo.
Un giorno di visite, interviste e aspettative e niente. pic.twitter.com/EaFxpOSfH0— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) June 27, 2019
Sea Watch ultima ora | La capitana indagata
Intanto, la procura di Agrigento ha iscritto Carola Rackete, capitana della Sea Watch, nel registro degli indagati per favoreggiamento e violazione dell’articolo 1099 del codice della navigazione per non aver obbedito a un ordine arrivato da una nave da guerra nazionale. Carola Rakete non ha rispettato l’alt imposto dalla Guardia di finanza all’ingresso della nave nelle acque territoriali italiane.
Fonti della Farnesina confermano che a seguito del lavoro svolto – su istruzioni del ministro Enzo Moavero Milanesi, in stretta correlazione con la Commissione europea – Francia, Germania, Lussemburgo, Portogallo e altri stati membri dell’Ue sono disponibili ad accogliere migranti imbarcati sulla nave Sea Watch.
Sea Watch ultima ora | Ricollocamento
Matteo Salvini ha ribadito che l’unica condizione per concedere lo sbarco è arrestare l’equipaggio e ricollocare i migranti in Europa.
Nella tarda mattinata di venerdì 28 giugno, il premier Conte ha fatto sapere che ci sono alcuni paesi disponibili alla procedura di redistribuzione dei migranti: “Non posso anticipare nulla ma posso dire che ci sono tre o quattro paesi disponibili alla redistribuzione dei migranti della Sea Watch”, ha detto il presidente del Consiglio incontrando i giornalisti a margine del G20 di Osaka, sottolineando che è stata attivata, a livello europeo, la procedura di redistribuzione.
Sea Watch news | La posizione di Salvini
Il leader leghista Matteo Salvini detta la linea rispetto alla Sea Watch: “Arresto o espulsione dell’equipaggio e sequestro della nave”, ha detto il ministro dell’Interno.
Il 27 giugno Salvini si è scagliato invece contro il governo olandese: “L’Olanda non la passa liscia”.
Il vice premier è critico anche nei confronti del parlamentari saliti a bordo della Sea Watch per verificare le condizioni mediche dei 42 migranti. Secondo Salvini, “vanno arrestati subito”. Per Riccardo Magi, uno dei politici a bordo, è “pura follia”. Poi Salvini smentisce.
Sea Watch news | La Libia non è un porto sicuro
Ma una svolta politica arriva dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, che oggi rispondendo a una domanda ha detto chiarmente che la Libia non è un porto sicuro: “La definizione di porto sicuro – ha detto il ministro – viene dalle convenzioni internazionali, queste condizioni per la Libia non ci sono. Non siamo noi a dirlo. So che da questo nascono varie precisazioni di carattere mediatico su convergenze di posizioni o meno, ma è un dato di fatto del diritto internazionale”.
Sea Watch news | La Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza è salita a bordo della Sea Watch 3. Le fiamme Gialle, secondo quanto si apprende, sono saliti a bordo su disposizione dei pm di Agrigento e stanno notificando al comandante Carola Rackete anche l’iscrizione nel registro degli indagati. A Lampedusa è inoltre in arrivo il procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella che nel pomeriggio dovrebbe interrogare la comandante.
Sea Watch news | La Procura
“Stiamo valutando, stiamo vedendo le carte”. Così all’arrivo a Lampedusa il procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, ha risposto a chi gli chiedeva se la procura stesse per disporre il sequestro probatorio della nave. “Noi facciamo il nostro lavoro, non ci sostituiamo a nessuno” ha aggiunto il procuratore che ha poi confermato la perquisizione a bordo della nave e l’interrogatorio della capitana Carola Rackete, in programma però domani e non oggi pomeriggio. “Non salirò a bordo – ha concluso – c’è la Finanza che sta agendo su nostra delega”.
Sea Watch news | La condanna del Consiglio d’Europa
Una dura condanna del comportamento di tutti gli stati europei arriva dalla parlamentare olandese Tineke Strik, autrice del rapporto contro le politiche e pratiche di respingimento attuate dai Paesi del Consiglio d’Europa. “Il comportamento di tutti gli stati membri del Consiglio d’Europa nei confronti di quanto sta accadendo alla Sea Watch 3 è imbarazzante e indegno”.
“È imbarazzante che il governo olandese eviti qualsiasi responsabilità per le persone sulla Sea Watch 3, e che da mesi cerchi di togliere la bandiera olandese a questa imbarcazione”, afferma la parlamentare, nel cui rapporto si dice con chiarezza che gli Stati devono collaborare con le ong invece di ostacolarle. Tineke è molto critica anche con l’ Ue. “Lasciano che l’Italia faccia il lavoro sporco” dice, spiegando che gli accordi con la Libia sono pagati con fondi dell’Ue e che quanto accade nel Mediterraneo fa parte di una politica coscientemente scelta.
Sea Watch news | Un riassunto del caso
Qui alcuni link utili da leggere per avere un quadro più chiaro di quello che sta succedendo con il caso Sea Watch: