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Sea Watch, Carola Rackete querela Salvini per diffamazione. La risposta: “Non ho paura di una viziata comunista tedesca”

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Sea Watch, Carola Rackete querela Salvini per diffamazione

CAROLA RACKETE QUERELA SALVINI – Una querela per il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. È quanto ha annunciato oggi Alessandro Gamberini, avvocato difensore della capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete, parlando a Radio Cusano Campus.

Sea Watch, l’avvocato di Carola Rackete e l’arresto della capitana

Il legale della comandante, attualmente indagata per il reato di resistenza a pubblico ufficiale e del reato previsto dall’articolo 1100 del Codice della navigazione, nei giorni scorsi arrestata e poi rimessa in libertà dal gip Alessandra Vella, ha dichiarato: “Io mi sono subito affrettato a dire che abbiamo vinto una battaglia, ma non la guerra. Il procedimento continua. Carola è tornata libera senza alcuna limitazione e il giudice ha sgombrato il campo dalla possibilità che quella della Guardia di finanza possa essere considerata nave da guerra”.

L’equipaggio della Sea Watch 3, imbarcazione della Ong tedesca Sea Watch il 12 giugno, ha salvato una cinquantina di migranti nel Mar Mediterraneo al largo della costa libica. Due giorni dopo il governo italiano ha chiuso i porti. Il 29 giugno la capitana ha comunque deciso di entrare nelle acque territoriali italiane e di attraccare. È stata quindi arrestata e poi rilasciata.

“Espulsione? Quando esiste un procedimento a carico di una persona – ha detto ancora l’avvocato di Rackete parlando del caso -, è fisiologico che venga chiesta l’autorizzazione al magistrato, il quale deve concedere un nullaosta rispetto all’espulsione di una persona, addirittura accompagnandola alla frontiera. Per i cittadini comunitari l’espulsione deve essere accompagnata da un provvedimento che ne sottolinei i validi motivi”.

E ancora: “Lasciamo perdere la propaganda truculenta che la qualifica come delinquente, quella che è abituato a fare il ministro dell’interno in maniera invereconda e irresponsabile, il giudice ha detto che non c’è nulla, che quella condotta è stata nell’ambito di una risposta ad una situazione drammatica che c’era a bordo. Trattare come nemico principale una barca che ha salvato 50 naufraghi che si avvicina alle nostre coste è davvero ridicolo, considerando che contemporaneamente sono arrivati a Lampedusa centinaia di migranti con dei barconi”.

“La battaglia contro le Ong è una battaglia pregiudicata, si è scelto un nemico. L’Ong salva dei naufraghi in male nei limiti delle proprie possibilità, accusare le Ong di essere responsabile di un’invasione barbarica è ridicolo. L’Ong non fa politica. Abbiamo fornito alla Procura un report dettagliato di come è avvenuto il salvataggio. Il tema è evidente che non può essere quello di dirci: dovete portare i migranti in Libia. Chiunque sa che quello non può essere considerato un porto sicuro”.

Sea Watch, l’avvocato di Carola Rackete e la querela a Salvini per diffamazione

Da Gamberini anche un commento alla posizione di Salvini, che ha dichiarato che se Carola Rackete non avesse forzato l’attracco, il ministero dell’Interno il mattino dopo avrebbe autorizzato lo sbarco sulle coste italiane.

“Questo – ha detto l’avvocato della capitana della Sea Watch 3 – non era stato assolutamente comunicato a Carola. Lei è una giovane, brillante comandante di nave, ma forse non è abituata ai giochini politici di cui Salvini è maestro. Questa barca atteso due settimane che qualcuno autorizzasse lo sbarco, non è stato detto e fatto nulla e quindi ha deciso di sbarcare. Ci sono dei report medici che evidenziano situazioni drammatiche di alcuni migranti a bordo. Alcuni minacciavano di buttarsi per raggiungere a nuoto la riva, altri di suicidarsi. La fiducia di una soluzione era venuta meno”.

Quindi la notizia della denuncia: “Come Sea Watch – sono state le parole di Gamberini a Radio Cusano Campus – abbiamo già preparato la querela nei confronti del ministro Salvini. Non è facile raccogliere tutti gli insulti che Salvini ha fatto in queste settimane e anche le forme di istigazioni a delinquere nei confronti di Carola, cosa che è ancora più grave se fatta da un ministro dell’interno. Nel circuito di questi leoni da tastiera abituati all’insulto, è lui che muove le acque dell’odio. Una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale. Quando le persone vengono toccate nel portafoglio capiscono che non possono insultare gratuitamente”.

La replica: “Non ho paura di una viziata comunista tedesca”

Una risposta di Salvini non si è fatta attendere. Su Facebook il segretario leghista commentando la notizia della querela per diffamazione ha scritto: “Infrange leggi e attacca navi militari italiane, e poi mi querela. Non mi fanno paura i mafiosi, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca! Bacioni”.

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