Sea Watch 3: stallo su sbarco, la nave resta davanti al porto | DIRETTA VIDEO
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Sea Watch 3 – Mercoledì 26 giugno la nave Sea Watch 3, che si trovava da 12 giorni a largo di Lampedusa, ha forzato il blocco ed è entrata nelle acque italiane.
La nave, come si vede nei video dell’inviato di TPI Giuseppe Borello, è vicina al porto di Lampedusa, dove dovrebbe attraccare intorno alle ore 20.30.
Ore 22.50 – Al momento la nave è in stallo. La Sea Watch 3 si trova a mezzo miglio dal porto, precisamente all’imboccatura. A bordo, due ore dopo l’avvicinamento era salita la Guardia di Finanza che ha controllato i documenti della nave e i passaporti dell’equipaggio.
In mare sono presenti alcune motovedette che controllano l’area attorno alla Sea Watch 3.
Sea Watch 3 | Difficoltà ad attraccare
Ore 20.30 – Al momento, le autorità portuali non stanno permettendo alla nave Sea Watch 3 di entrare nel porto di Lampedusa, come si vede nel video.
Sea Watch 3 | La decisione della Corte Europea
Ieri era arrivata la decisione della Corte europea dei diritti umani di Strasburgom, che aveva respinto il ricorso di alcuni tra i 42 migranti che si trovano a bordo della nave. La capitana Carola Rackete (qui un suo profilo), ha quindi deciso di forzare il blocco ed entrare in acque italiane.
La notizia è stata confermata dal profilo Twitter della ong con le seguenti parole: “Basta, entriamo”.
“Non per provocazione ma per necessita, per responsabilità” si legge nel tweet.
Una decisione che non è piaciuta a Matteo Salvini, che ha dichiarato: “L’immigrazione non può essere gestita da navi fuorilegge: siamo pronti a bloccare qualunque tipo di illegalità. Chi sbaglia paga. L’Europa è assente come sempre”.
Nei giorni scorsi il profilo social della Sea Watch aveva riferito che le persone a bordo si sentono “abbandonate”.
Sea Watch 3 | Il commento di Salvini
“Useremo ogni mezzo per fermarli, il diritto alla difesa dei nostri confini è sacro” così il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato su Facebook la decisione della capitana della Sea Watch 3 di forzare il blocco ed entrare in acque italiane.
“L’immigrazione non può essere gestita da navi fuorilegge: siamo pronti a bloccare qualunque tipo di illegalità” ha dichiarato Salvini.
“Chi sbaglia paga” ha poi affermato Salvini che sull’Europa ha detto che “è assente come sempre”.
Il vicepremier, poi, ha affermato che i governi di Germania e Olanda dovranno rispondere delle azioni della ong. “Non esiste che Paesi europei se ne fottono di quello che fanno le navi battenti bandiere del loro paese. È un comportamento indegno, mi sono rotto le palle”.
Sea Watch | La reazione dell’Unhcr
“Rivedere il decreto sicurezza bis e organizzare un sistema di salvataggio e sbarco”. È quanto chiede la portavoce dell’Unhcr in Italia Carlotta Sami sottolineando la necessità che “cessi la criminalizzazione delle Ong. È grave – aggiunge Sami in un Tweet – che la comandante non abbia altra scelta che onorare il proprio senso di responsabilità subendo conseguenze personali”.
Sea Watch | La reazione della Cgil
“La Cgil è con la Sea Watch, con il suo comandante Carola Rackete e con i 42 migranti a bordo che stremati e bisognosi di assistenza, dopo quattordici giorni di navigazione, cercano in Italia, a Lampedusa, un porto sicuro”. Lo sottolinea in una nota la Cgil. E poi aggiunge: “Non è il momento di restare in silenzio, anzi di agire per una resistenza attiva contro una deriva razzista alla quale non vogliamo abbandonarci”.
Sea Watch 3 | Il commento del medico di Lampedusa
Anche Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, eurodeputato Pd, ha commentato sui social network: “Il mio cuore è lì a Lampedusa, su quel molo da cui ho prestato soccorso a centinaia di migliaia di persone negli ultimi 30 anni. Purtroppo Lampedusa e Bruxelles sono lontane, non soltanto metaforicamente, come dimostra la cronaca di questi giorni. Così arriverò sulla mia isola soltanto domani, ma sono già lì col cuore, al fianco di quella splendida capitana di nome Carola”, ha aggiunto.
Sea Watch 3 | Le reazioni politiche
Dopo la forzatura del blocco sono arrivate numerose reazioni di esponenti politici.
Il ministro degli Esteri Enzo Moavero ha chiesto all’ambasciatore d’Italia all’Aja di fare un passo formare presso il governo olandese.
Luigi Di Maio, capo politico del Movimento Cinque Stelle, ha dichiarato: “L’Europa debba aprire gli occhi, fare un tavolo e rivedere Dublino perché non è possibile che tutti i migranti continuino a sbarcare in Italia”.
Il segretario del partito Democratico, Nicola Zingaretti, ha sottolineato invece che al momento “tutta l’attenzione è solo sulle ong”.
La senatrice di LeU Loredana De Petris ha commentato: “L’Italia non è Salvini. Milioni di italiani sono solidali con i profughi che il governo ha lasciato per 42 giorni in mezzo al mare e con la comandante che ha deciso di disobbedire a un ordine iniquo per portarli in salvo. Ora sta a tutti noi fare sentire il peso e la forza di questa solidarietà, a fianco della comandante, dell’equipaggio della Sea Watch e dei rifugiati che hanno diritto a un riparo sicuro subito”.
Secondo il Segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, alla partenza oggi dall’aeroporto di Fiumicino per Lampedusa, via Palermo, con un gruppo di parlamentari del Pd “è una vergogna assoluta quanto accaduto. La Sea Watch è davanti al porto. Sarebbe ora che li facessero sbarcare e spero davvero che ciò avvenga prima del nostro arrivo a Lampedusa. Questo sarebbe già un buon risultato”.
Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, ha commentato duramente quanto accaduto: “E ora affondiamo la Sea Watch!”, ha detto in un video
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