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Home » Cronaca

ScuolaZoo e i ragazzi tornati a casa col Covid: quelle vacanze a rischio da Gallipoli a Corfù

Immagine di copertina

La più importante community di studenti per l’Italia sta organizzando vacanze, in Italia e all'estero, con modalità discutibili

ScuolaZoo è la più importante community di studenti per l’Italia. 4 milioni di seguaci su Instagram, 2,7 milioni su Facebook, 21 milioni di fatturato nel 2019 e l’ambizione, rivelata mesi fa dal fondatore Paolo De Nadai, di arrivare a 50 milioni nel 2021. Ambizione che non poteva tenere conto di un’epidemia mondiale che ha chiuso le scuola e ha quasi azzerato gli affari di questa portentosa macchina da soldi. Un business spalmato su vari segmenti tra cui uno dei più fruttuosi è quello dei viaggi organizzati da ScuolaZoo: 17mila studenti sono partiti con loro nel 2019. E poi ci sono gli eventi, i gadget etc… È facile immaginare che il Covid sia stato un evento disastroso per quest’azienda che ha una sede enorme, centinaia di dipendenti e ora introiti pubblicitari ridotti al minimo. L’estate, dunque, era l’opportunità per rientrare parzialmente delle perdite subite.

Ed è così che l’homepage di ScuolaZoo, a giugno, annuncia la stagione estiva durante un’emergenza sanitaria: “Questo 2020 ci ha messi tutti alla prova! Ci ha chiusi in casa dall’inverno, ci ha rubato la primavera e voleva anche strapparci l’estate???? EH NO! Noi siamo già partiti… e tu!? Abbiamo lavorato come pazzi per regalarvi un’altra estate indimenticabile e in totale sicurezza! Abbiamo reso sicuri viaggi e programmi, in linea con le norme vigenti di igiene e prevenzione. E alla fine…ce l’abbiamo fatta!! L’Estate è nostra anche quest’anno! Il nostro imperativo è il divertimento in sicurezza, perciò non rimanere a casa ad annoiarti quest’anno! Abbiamo infatti scelto solo le strutture adatte, collaborato con partner validi e formato uno Staff pronto a qualsiasi evenienza, per non farvi rinunciare all’estate che avete sempre sognato. Non sarà la mascherina a fermarci… le emozioni vere passano attraverso gli occhi!”.

Va detto che i viaggi di ScuolaZoo, anche in epoca pre-Covid, non godevano della miglior fama possibile (basta dare un’occhiata alle recensioni in giro o chiedere a chi ha partecipato e si scoprono entusiasti e meno entusiasti), ma questo è un altro tema. Fatto sta che al momento, ScuolaZoo, che su Facebook si definisce con orgoglio “il rappresentante di classe e il compagno di banco di tutti gli studenti dai 14 anni fino alla maturità”, sta gestendo la situazione viaggi in maniera piuttosto discutibile. Comprensibile la necessità di fare fatturato, ma le immagini dei ragazzi a Gallipoli, sulla spiaggia, ammassati l’uno addosso all’altro con lo striscione ScuolaZoo che cantano tutti rigorosamente sudati e senza mascherina, lascia perplessi. Fortuna che a scuola dovrebbero aumentare le ore di educazione civica.

Adesso c’è stato il rientro dei ragazzi andati a Corfù con ScuolaZoo, ragazzi che a Corfù (e altri forse non solo lì) si sarebbero presi il Covid. La stessa cosa è successa in Croazia. Sulla pagina Instagram dell’azienda ci sono commenti critici sulla gestione della vacanza e sulla poca attenzione alla sicurezza dei ragazzi, ma molti vengono cancellati dallo staff.

Paolo De Nadai, il fondatore di ScuolaZoo, sulla sua pagina Instagram, il 4 agosto (nel rallegrarsi per l’estate, ScuolaZoo promuoveva anche il viaggio a Corfù), scriveva modestamente che ScuolaZoo sta ispirando nuove generazioni e lasciando un impatto sul mondo, ma soprattutto: “La felicità nel vedere i ragazzi liberi dai pregiudizi e DELLA MASCHERA della società moderna”. Non si capisce bene cosa intendesse per liberi da pregiudizi/maschera ma ho qualche sospetto.

Dopo che alcuni ragazzi andati a festeggiare “in sicurezza” si sono ammalati a Corfù (sette toscani, otto cosentini e non si sa quanti altri), ScuolaZoo ha annullato i viaggi in Grecia. I post sul profilo Instagram @Scuolazoo_viaggi sono commentati da chi chiede rimborsi, da chi accusa ScuolaZoo di aver gestito irresponsabilmente la vicenda, da chi dice di avere amici tornati dalla Grecia con ScuolaZoo positivi, da chi lamenta di dover stare in quarantena perché entrato in contatto con ragazzi che hanno fatto le vacanze con ScuolaZoo. L’azienda risponde solo a chi sollecita il rimborso per il viaggio annullato (“Ci dispiace per la situazione che SI E’ VENUTA A CREARE”, provvederemo, rispondono).

Un ragazza, partita con loro per Corfù mi dice: “Dovete fare qualcosa per fermarli, hanno l’ incoscienza di organizzare viaggi senza imporre protezioni, con ragazzi che bevono moltissimo tutte le sere. Hanno esagerato. Ho viaggiato con loro e hanno cancellato un sacco di commenti su Instagram perché tornati da Corfù e da altri viaggi, in tantissimi ragazzi erano poi positivi al Covid”.

Paolo De Nadai ha risposto così alle mie rischieste di chiarimenti: “Sul nostro sito ci sono tutte le procedure Covid che abbiamo implementato sia quelle richieste ai nostri fornitori. Per questa stagione abbiamo ridotto del 70 per cento le nostre partenze e chiuso 5 destinazioni europee sulle 8 che avevamo proprio perché non tutti i fornitori locali potevano garantirci adeguati standard di sicurezza. Come per tutti gli operatori del turismo usciamo da mesi di durissima cassa integrazione e di grandi sforzi per concentrare la stagione in Italia. Non è stato facile, sopratutto perché le norme da rispettare cambiavano da regione a regione in Italia e da Paese a Paese nel resto d’Europa. Ci dispiace leggere di alcuni casi positivi legati a ragazzi che hanno viaggiato in Grecia o Croazia. Rispetto ai nostri gruppi abbiamo avuto un paio di contatti con ASL e ovviamente abbiano prontamente collaborato fornendo tutti i nominativi richiesti. Inoltre dopo l’aumento dei casi in Grecia abbiamo deciso di annullare le ultime 4 settimane di viaggi perché il Paese non era più in grado di garantire il livello di sicurezza che pretendiamo sempre nei nostri viaggi”.

Io però mi domando: in nome del fatturato, era davvero indispensabile tutto questo? Forse si poteva cercare di conciliare le necessità economiche dell’azienda con quelle dei ragazzi di divertirsi, senza esporli a rischi così alti e insegnando loro, visto he oltretutto ScuolaZoo si autodefinisce “il rappresentante di classe e il compagno di banco di tutti gli studenti dai 14 anni fino alla maturità” che nessuno quest’anno voleva rubarci l’estate. Semplicemente, c’è un’epidemia in corso. E diventare adulti significa tenerne conto.

Leggi anche: 1. Come nasce un focolaio al ristorante: il caso di Savona (in due tavoli diversi) / 2. Milano, migrante positivo: tensione nel centro di accoglienza blindato in attesa dei tamponi 

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