Scuola, ritorno in classe tra mille incognite: il governo rassicura ma le Regioni chiedono la Dad
La scuola riparte dopo la pausa delle vacanze di Natale tra mille incognite: regioni e comuni d’Italia si muovono autonomamente facendo slittare la data del ritorno in classe mentre il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi assicura che “la scuola è pronta”.
Si moltiplicano i contagi Covid tra alunni e insegnati: secondo la stima di Tuttoscuola più di duecentomila classi andranno in didattica a distanza. Per rendere le scuole “luoghi sicuri” il commissario all’Emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha annunciato test gratuiti e veloci per tutti gli studenti. Screening a cui molti comuni hanno già provveduto autonomamente.
La procedura del testing è stata semplificata, da ora in avanti non sarà più necessario aspettare la chiamata della Asl dopo il contatto con un soggetto positivo: la famiglia dello studente di medie e superiori potrà chiamare direttamente il medico di famiglia o il pediatra che potrà effettuare il test gratuito presso una farmacia.
Le regioni
Alcuni presidenti di regione come Michele Emiliano in Puglia e Vincenzo De Luca in Campania vorrebbero però evitare rischi e ricorrere alla Dad. Rispetto a questo Figliuolo ricorda che le lezioni in presenza sono “importanti anche da un punto di vista dell’equità sociale”.
Come riporta il Corriere della Sera, Emiliano sostiene che “nessuno può essere obbligato a essere esposto al pericolo di contagio se esiste uno strumento, la dad, che può ridurre questo rischio”. Vincenzo De Luca propone: “Tre settimane di Dad per medie ed elementari”. E a Repubblica spiega che “le nostre sono solo misure ragionevoli. Noi riteniamo di muoverci su un piano di piena legittimità. Siamo in una situazione di straordinaria e drammatica emergenza, che solo il governo non vede. Consegniamo al Tar dati oggettivi che motivano la gravità della situazione”.
Anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro Speranza, su Rete4, ha detto di condividere “le preoccupazioni sulla riapertura”.