“Evitate di vestirvi come per andare in spiaggia o in discoteca”: il monito della preside di un liceo di Lecce
Con l’aumento delle temperature e l’avvicinarsi della stagione estiva tornano anche le circolari nelle scuole che invitano gli studenti e gli insegnanti a non vestirsi troppo scollati o leggeri. A Lecce la dirigente scolastica del liceo magistrale Siciliani, Vittoria Italiano, ha ricordato a chiunque varchi quotidianamente la soglia dell’istituto che “per motivi di decoro e rispetto dell’Istituzione scolastica e di tutti i componenti la comunità scolastica è doveroso indossare un abbigliamento adeguato”.
Per evitare equivoci la preside è stata più specifica sul cosa intenda per “dress code”, scrivendo nella circolare che vanno evitati “abiti che evochino tenute balneari o vestiario da discoteca”. Niente minigonne e niente canotte, o qualsiasi altro capo d’abbigliamento che evochi le vacanze, alle quali gli studenti e gli insegnanti potranno pensare dopo l’ultimo giorno di scuola. Un tema, quello dell’abbigliamento a scuola, che recentemente ha generato animati dibattitti: lo scorso anno a Cosenza la vicepreside dell’istituto Lucrezia Della Valle aveva rimproverato alcuni ragazzi presentatisi in classe con dei jeans strappati, “riparandoli” con dello scotch.
A Bolzano invece una dirigente scolastica aveva vietato alle ragazze “magliette che lascino la pancia totalmente nuda”: l’indomani gli studenti organizzarono una protesta per rivendicare il loro diritto alla libertà di vestirsi come vogliono andando a scuola con abiti striminziti.