Scuola: l’algoritmo del ministero lascia i supplenti senza posto di lavoro
È iniziata la scuola con 200 mila cattedre vuote, come era stato previsto. Si è quindi attinto alle supplenze come ogni anno. L’assegnazione online delle cattedre è dipesa da un algoritmo, implementato dall’ex ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha trasformato in un incubo il rientro a scuola per decine di migliaa di docenti. Prima di tutto è arrivata la sorpresa per gli insegnanti quando hanno visto che colleghi con punteggi più bassi (calcolati in base all’anzianità, all’esperienza e alla formazione) si aggiudicavano contratti a discapito di candidati con punteggi più alti. Molti che si trovavano in cima alla graduatoria sono stati scartati. Ciò era dovuto al fatto che l’algoritmo combina i punteggi con le disponibilità date dai candidati riguardo le città dove possono lavorare, e considera come rinunciatari i candidati che non combaciano con le prime sedi scolastiche messe a bando, nonostante ci siano tra le loro preferenze sedi scoperte. Come spiega Today, l’algoritmo percorreva la graduatoria per ogni scuola e, una volta assegnata, non risaliva in cima alla lista per assegnare la scuola successiva, lasciando i primi senza posto di lavoro.Un sistema assurdo, non dovuto ad un errore di programmazione ma ad una volontà politica che sembra punire coloro che non mettono un largo numero di disponibilità territoriali.
In un comunicato il sindacato di base per il pubblico impiego di USB ha dichiarato che “l’unica soluzione opportuna e necessaria, vista la fine dell’emergenza sanitaria, è tornare alle convocazioni in presenza che garantiscono trasparenza nelle operazioni e una soluzione immediata dei problemi che possono sempre verificarsi”.
“Non è accettabile” – prosegue il sindacato – “che i lavoratori e le lavoratrici a tempo determinato debbano ulteriormente subire un massacro di diritti ed essere sottoposti ad uno stress intollerabile in agosto per scegliere le preferenze di scuola alla cieca, senza conoscere le disponibilità e le possibilità, compilare un modulo online farraginoso e ad altissimo rischio di errore, per poi ricevere supplenze fantasiose, quando non inesistenti, a scuola iniziata, o trovarsi senza motivo reale esclusi dalle procedure”.