Sci, dal 15 febbraio riaprono gli impianti: in quali regioni e le nuove regole
Sci, dal 15 febbraio riaprono gli impianti
Se la riapertura delle Regioni è ancora incerta, la ripartenza dello sci, invece, è confermata. Come indicato nell’ultimo dpcm da lunedì 15 febbraio 2021 si potrà tornare a sciare sulle piste italiane. Se il divieto di spostamento tra Regioni dovesse essere prorogato gli operatori del settore faranno affidamento almeno sui residenti e sui proprietari di seconde case. La Conferenza delle Regioni e il Comitato tecnico scientifico hanno approvato le linee guida per le regioni in zona gialla dell’utilizzo nelle stazioni e nei comprensori sciistici di skilift, seggiovie e cabinovie per scopi amatoriali. Cosa succederà quindi dalla prossima settimana? Dove si potrà andare a sciare? In quale Regioni?
Riapertura impianti sci, ecco il calendario delle Regioni
A meno di improvvise retromarce del nuovo governo, la riapertura degli impianti sciistici avverrà in ordine sparso: le prime regioni, proprio lunedì, saranno Lombardia e Piemonte, il 17 febbraio riaprono in Trentino (dove la Provincia autonoma di Bolzano ha deciso di attendere la fine del carnevale prima di riaprire le piste), a seguire la b il 18 febbraio mentre il Veneto deciderà oggi. Resta in attesa l’Alto Adige, zona rossa almeno fino al 28 febbraio per la difficile situazione sanitaria.
Sci, le regole per la ripartenza
Regola numero uno: le funivie potranno funzionare solo nelle regioni gialle. Portata dimezzata sugli impianti, mascherina obbligatoria e skipass contingentati, con un tetto massimo a quelli giornalieri, per evitare che si formino code e assembramenti, soprattutto al mattino sono invece le linee guida comuni in tutto il territorio italiano.
Sci a numero chiuso
Potrà sciare solo chi avrà la prenotazione, chi si presenta alla cassa degli impianti senza avere prenotato rischia di non salire sulla funivia. Si punterà sulle prenotazioni e sui pagamenti on line degli skipass, quelli giornalieri acquistabili avranno un limite massimo, che terrà conto anche degli abbonamenti. Per quanto riguarda i rifugi sono aperti, si può pranzare e ci si potrà sedere al tavolo mantenendo la distanza di sicurezza. Vietato il servizio al banco.
“Siamo di fronte a una svolta epocale – dice il direttore delle funivie di Madonnna di Campiglio, Bruno Felicetti, a Repubblica– nessuno si illude in un veloce ritorno alla normalità. Per questo abbiamo messo a punto sistemi di pagamento che ci accompagneranno anche quando l’emergenza Covid sarà finita, alla ricerca di maggior qualità rispetto alla quantità”.
“Dopo un’infinita serie di annunci e rinvii ancora una volta ci ritroviamo a organizzare l’apertura all’ultimo momento” dice Valeria Ghezzi, presidente nazionale di Anef, l’associazione degli esercenti impianti a fune. E sui ristori aggiunge: “Siamo fermi da un anno, sappiamo pronti a rimetterci per far ripartire il turismo invernale, quello dei ristori ora sarà l’altro capitolo da affrontare” conclude.
Il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, ha annunciato che verrà firmata un’ordinanza “per l’autorizzazione della riapertura degli impianti sciistici piemontesi con una capienza del 30%. Ci auguriamo a breve, compatibilmente con la situazione epidemiologica, di poter portare al 50% il provvedimento. Questa iniziativa, ovviamente, procede parallelamente e dipende dai colori conferiti dal Cts alla nostra regione”.