Schio dice no alle pietre d’inciampo per i deportati: “Sono divisive”
Il consiglio comunale boccia la mozione presentata dal Pd: "Rischiano di portate odio"
Schio dice no alle pietre d’inciampo per i deportati: “Sono divisive e portano odio”
Fa discutere il ‘no’ del comune di Schio ad una mozione presentata dal Pd per il posizionamento di pietre d’inciampo laddove risiedevano i deportati della città morti nei lager. La motivazione? Secondo Alberto Bertoldo di ‘Noi Cittadini’, lista di maggioranza di centrodestra, iniziative del genere “rischiano di portare di nuovo odio e divisioni. Lasciamo che le vittime riposino in pace”.
Un altro consigliere dello stesso gruppo, Renzo Sella, aggiunge: “Come possiamo pensare di ricordare solamente qualcuno, a discapito di altri?”. La mozione, presentata dal Pd, voleva ricordare le 14 vittime subite dalla città.
La maggioranza di destra dell’aula consiliare ha respinto la mozione. La Lega si è astenuta. Per la senatrice Daniela Sbrollini di Italia Viva “a Schio è stata scritta una brutta pagina. La bocciatura non trova giustificazioni”. Leonardo Dalla Vecchia, capogruppo del PD in consiglio comunale scrive che “non ci sono giustificazioni, non ci sono alibi”.
Una vicenda quella di Schio che ha avuto clamore anche a livello nazionale. Il deputato del Pd Emanuele Fiano commenta su Facebook: “Ditemi che non è vero. Il Comune di Schio dice no alle pietre d’inciampo perché divisive, cose da non credere”.