“Ormai si uccide per il gusto di uccidere”: lo sfogo del padre di Sara Centelleghe, la 18enne ammazzata dal vicino di casa sul lago d’Iseo
“Non c’è niente che mi possa ridare Sara. Non è solo violenza, ormai si uccide così, per il gusto di uccidere, secondo me, ed è impossibile”. È lo sfogo di Vittorio Centelleghe, padre di Sara Centelleghe, la 18enne assassinata a colpi di forbici da un vicino di casa a Costa Volpino, sul versante bergamasco del lago d’Iseo.
L’omicida, Jashan Deep Badhan, 19 anni ha confessato, eppure il movente del delitto resta avvolto nel mistero: il giovane – ora in carcere a Bergamo con l’accusa di omicidio – ha escluso di aver agito per motivi sessuali, ma non ha saputo fornire una spiegazione.
Sara abitava insieme alla madre, che però quella notte non era in casa. La ragazza era in compagnia di un’amica, ma quando è stata uccisa sarebbe stata da sola: l’omicidio sarebbe avvenuto nel breve lasso di tempo in cui l’amica era uscita per comprare una bibita a un distributore automatico, forse lasciando la porta di casa aperta. Al suo rientro, intorno all’una, Sara era ormai esanime in una pozza di sangue.
“Ormai è all’ordine del giorno che viene uccisa una ragazza, una donna, senza motivo. Per niente. Perché? Sara è morta per cosa? Mia figlia per cosa è morta? Io mi chiedo questo: perché?”, si chiede il genitore della vittima, intervistato telefonicamente durante il programma tv Storie Italiane, su Rai Uno.
“Bisogna fare qualcosa, è ora di finirla”, continua Vittorio Centelleghe: “Non può sempre andare avanti così, non possono sempre passarla liscia. È una questione di cultura, che è sbagliata: bisogna cominciare dall’inizio, da quando sono piccoli a fargli capire e a dire che le donne non vanno trattate così”.
L’uomo descrive così la figlia uccisa: “Se c’era una brava al mondo, questa era Sara. Era in casa che studiava, ma anche se fosse stata in giro non sono cose giustificabili, sono cose che non dovrebbero accadere mai”.
E ancora: “Mia figlia non aveva fatto niente era lì che stava studiando col pigiama di Hello Kitty con una sua amica, ha presente cosa vuol dire per me? Mi ha strappato il cuore. Io ho cercato di fare tutto per lei. Aveva appena preso la patente, voleva fare l’università, era molto brava: lo meritava. Ero felice, ero orgogliosissimo di mia figlia poi vedi che ti capitano queste cose qua e ti cade il mondo”.