Santori: “Coltivo e fumo erba in casa dalle superiori. Denunciatemi”. È polemica
L’ex leader delle sardine Mattia Santori torna a far parlare di sé con un post nel quale confessa di coltivare e fare uso di cannabis. “Non solo la consumo, dall’età di 18 anni, ma la produco per uso personale”, ha ammesso il consigliere comunale Pd a Bologna con delega al Turismo. Tre piantine che crescono sotto le lampade di casa sua, che gli avrebbero fruttato 60 grammi d’erba e gli attacchi furiosi dei deputati di FdI.
“La settimana scorsa ho raccolto la mia prima coltivazione indoor. Tre piantine che coprono il fabbisogno di un anno. 60 grammi di cannabis ottenuti con due mesi di passione, cura e costanza”. E’ così che Santori e leader del movimento delle Sardine, Mattia Santori, è finito nell’occhio del ciclone.
“Come Fratelli d’Italia siamo sconcertati dalla sfacciataggine con la quale Mattia Santori abbia candidamente ammesso di farsi le canne dall’età di 18 anni, di consumare abitualmente cannabis e addirittura di coltivare marijuana”, ha dichiarato il deputato Galeazzo Bignami. Bignami invoca l’intervento delle autorità competenti per verificare, a questo proposito, “l’esistenza di eventuali reati, sia amministrativi che penali”. Santori aveva spiegato: “Acquisto i semi da un canapaio che paga le tasse, ho comprato le mie attrezzature. Non è meglio che il tuo consulente sia un esperto che ti vende i semi e non robaccia piuttosto che un pusher nelle cui mani finiscono i minorenni?”. “Dichiarazioni inaccettabili” a detta di Bignami, “perché contengono un messaggio devastante di normalizzazione dell’uso di droga”. Rispetto al quale, conclude, “chiediamo anche al sindaco di Bologna, ai vertici del Pd, e al segretario Enrico Letta in testa, una netta presa di posizione”.
A Bologna, ha detto il sindaco, “stiamo facendo un percorso nella nostra città che coinvolge esperti sui temi delle sostanze e delle dipendenze. C’è poi una proposta di legge in discussione alla Camera che introduce elementi di novità rispetto alla coltivazione della cannabis in casa. Credo che dobbiamo attenerci a questo percorso, senza strappi”.
Il consigliere racconta di aver speso 460 euro tra lampade, growbox (serra – ndr), ventole, terra, fertilizzanti e semi con controllo qualità quotidiano: “Incasso per lo Stato? Il 22% di 460 euro. Incasso per il canapaio sotto casa? 460€ meno Iva e contributi previdenziali. Posti di lavoro potenziali? 60 mila su scala nazionale. Guadagno per la criminalità organizzata? Un ammanco di 600 euro”.
“La cannabis ha effetti terapeutici, rilassanti e psicotropi – scrive Santori – Come tante altre sostanze legali. I consumatori di cannabis in Italia sono 6 milioni. Ma al momento chi come me tenta di scappare dal monopolio del mercato nero rischia fino a 6 anni di carcere, perché per l’art. 73 del testo unico sugli stupefacenti l’autocoltivazione domestica è paragonabile allo spaccio. Cioè non c’è differenza tra me e il boss bolognese Andrea Balboni che vive nelle case Acer e nelle intercettazioni dichiara beffardamente ‘dopo 20 anni di bella vita posso anche farmi qualche mese di carcere’ – e per il leader delle Sardine – questa è l’ipocrisia della nostra società. Questa è la furbizia di chi esalta il km zero e il made in Italy solo quando conviene in termini elettorali. Questa è l’ingiustizia che si cela dietro allo slogan ‘Droga Zero’ tanto caro alla Lega” .