San Giuseppe Vesuviano, gli oppositori di Salvini denunciano a TPI: “Ci hanno allontanati dal comizio, senza neanche dirci perché”
San Giuseppe Vesuviano Salvini | Matteo Salvini arriva a San Giuseppe Vesuviano per la conclusione del tour elettorale campano. L’incontro, organizzato dal Sindaco neo-leghista Vincenzo Catapano in vista delle Europee del 26 maggio, era stato argomento di un’accesa polemica nei giorni precedenti.
Chiuse strade e scuole dalle 15, annunciato il divieto di sosta e la rimozione immediata dei veicoli nel centro cittadino e in alcuni canali principali. Una città blindata dal primissimo pomeriggio fino a tarda sera. Circa duecento gli uomini delle Forze dell’Ordine incaricati di presidiare la piazza: tra vigili del fuoco, carabinieri, guardia di finanza e persino guardie zoofile.
L’operazione, giustificata dal clima teso e dalla grande affluenza, è stata gestita dalla Digos che, vista la disposizione degli appuntamenti precedenti, attendeva manifestazioni di dissenso da parte di gruppi organizzati.
Il comizio elettorale, previsto per le 20.30, è iniziato con circa un’ora di ritardo. Il Ministro, infatti, ha improvvisato un saluto alla piccola Noemi, vittima innocente della camorra, facendo tappa all’ospedale Santobono di Napoli.
È slittata, dunque, alle 21.30 la visita del bene confiscato alla criminalità organizzata, la cui struttura, sita in via Croce Rossa n.27, diventerà una cittadella scolastica. Il progetto, pianificato dagli ingegneri del comune, richiederà un impegno economico di circa 5 milioni di euro.
Nell’attesa del leader del Carroccio intanto, la piazza Giuseppe Garibaldi si anima.
Le tracce della contromanifestazione – pacifica – sono state individuate dalle forze dell’ordine e immediatamente accerchiate.
Con netto anticipo rispetto all’arrivo del vicepremier Salvini, il centro cittadino appare già diviso in settori.
Le fotografie dall’alto testimoniano il blocco d’accesso alla zona in prossimità del palco. “C’eravamo trovati davanti all’ex Odeon con l’intento di andare insieme a seguire il comizio, senza striscioni o segni evidenti. Siamo stati fermati ancor prima di metter piede nella piazza, ma non ci è stato spiegato il perché”, ci racconta Antonio Borriello, consigliere comunale d’opposizione.
“Volevamo confrontarci col ministro su temi a noi cari: parlare democraticamente di immigrazione, di criminalità organizzata, la stessa che qualche giorno fa ha travolto una bimba di 4 anni nel centro di Napoli. E invece non è stato possibile: ci veramente sembra indecoroso”, aggiunge.
Tra i tanti applausi durante l’intervento del leader leghista, anche qualche fischio. Sul palco, alla presenza del Sindaco e degli onorevoli Pina Castiello e Cantalamessa, molti sono stati gli argomenti trattati, seppur condensati in un breve intervento, durato circa una decida di minuti. Dagli investimenti nella sicurezza, alla nuova legge sulla legittima difesa, giungendo en passant alle adozioni da parte di famiglie omosessuali.
Salvini parla di utero in affitto, di “supermercato di bambini” e dalla massa indistinta emerge la voce di una ragazza in disaccordo col ministro.
“Amica mia, ma se non sei d’accordo vai a leggerti un libro a casa e non rompere le palle! Mica ti ho costretto io ad essere qua, che poi ti viene mal di fegato, mangiati pane e Nutella e rilassati!”: la risposta del vicepremier, seguita dall’ovazione dei presenti. (Video minuto 16.10)
Una piazza divisa insomma e poco omogenea. E mentre il primo cittadino e il titolare del Viminale si apprestano ai saluti, per dedicarsi finalmente a qualche stretta di mano e qualche selfie, alle spalle della folla di seguaci e curiosi, cala da un balcone uno striscione con su scritto “Ma quando lavori?”.
I tentativi di rimozione da parte della polizia sono stati vani. Nonostante qualche momento di tensione, non si è registrato nessuno scontro tra polizia e civili. La serata per il ministro degli Interni e i rappresentati delle Istituzioni locali si è conclusa in un noto ristorante di Nola.
Ma, mentre la fiumana di spettatori s’incamminava verso casa, disperdendosi nei vicoli del paese, il gruppo di manifestanti escluso è rimasto in piazza, davanti al monumento, ad interrogarsi su quanto accaduto.