Pubblica foto di minori e citofona a 17enni “spacciatori”, ma Salvini è sempre esente da provvedimenti disciplinari
“Salvini è parlamentare, è esente dai provvedimenti disciplinari. Io l’ho visto una volta sola quando era ministro: gli ho chiesto di vederci perché aveva proposto l’abolizione dell’ordine. Poi è caduto il governo”. Questa la risposta del presidente dell’ordine dei giornalisti della Lombardia, Alessandro Galimberti, a una delle domande nell’intervista pubblicata oggi sul Fatto Quotidiano che sottolinea come il leader della Lega, nonostante sia un giornalista pubblicista iscritto proprio a quell’Odg, non abbia mai ricevuto nessun procedimento disciplinare nemmeno quando ha mostrato volti di minorenni o quando ha citofonato al 17enne di Bologna dandogli dello “spacciatore”.
Due pesi e due misure, dunque. Visto che il 7 luglio l’Ordine lombardo ha deciso di deferire la giornalista di TPI Selvaggia Lucarelli per aver difeso suo figlio Leon Pappalardo dopo esser stato identificato dalla Polizia per aver criticato, in modo acceso ma con civiltà e educazione, Matteo Salvini in un luogo pubblico. Lucarelli lo ha difeso dalla gogna mediatica a cui il 15enne è stato sottoposto dopo la pubblicazione di quel video sui profili social della Lega e su alcuni giornali.
Nel video, ormai famoso, si vede il giovane Leon affrontare dialetticamente il leader del Carroccio. La madre, Selvaggia Lucarelli, interviene solo in un secondo momento, quando il 15enne viene fermato dalla Polizia per l’identificazione e non nel suo ruolo di giornalista. E solo lì si presenta. Insomma, una decisione che non sembra avere i crismi della giustizia. E occorre ricordare che si è giornalisti sempre quando si è iscritti all’albo e non solo quando si scrive.
Il dibattito è poi diventato un caso. Ma a passarla liscia è sempre Matteo Salvini. Anche in quest’occasione c’è uno sbilanciamento: l’Odg dice chiaramente che “non può essere punito”, ma l’esposizione mediatica che riserva ai minorenni è di gran lunga più grave di quella di una giornalista che ha preso le parti del suo stesso figlio e in un momento in cui la sua identità era già stata sbandierata proprio dalla Lega.
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