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Scontro Salvini-Letta sul Green Pass: “Semplificare vita ai non vaccinati”. Il leader Pd: “Non cedere su regole”

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Scontro Salvini-Letta sul Green Pass: “Semplificare vita ai non vaccinati”. Il leader Pd: “Non cedere su regole”

Continua lo scontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta sul green pass, alla vigilia dell’entrata in vigore dell’obbligo della certificazione verde Covid-19 per tutti i lavoratori, che secondo sindacati e associazioni di categoria potrebbe fermare alcuni tra i porti più importanti del paese e paralizzare il settore degli autotrasporti.

“Gli italiani sono fra i popoli più vaccinati al mondo, non è un popolo di gente strana”, ha detto oggi Salvini a Radio anch’io su Radio 1, trasmissione a cui è intervenuto anche il segretario del Partito democratico. “Bisogna semplificare la vita ai milioni di italiani che per loro motivi hanno fatto un’altra scelta”, ha aggiunto, rilanciando la proposta dei tamponi gratuiti “perchè anche chi li vuole fare non è in grado di farli. Quattro-cinque-sei-otto milioni di persone che vanno in farmacia mettono in tilt il sistema”.

“Occorre usare il buonsenso, equilibrio, senza contrapposizioni di forza e gestire l’ordine pubblico in maniera sensata. Non come è accaduto sabato scorso”, ha aggiunto il segretario della Lega, che è tornato ad attaccare la ministra dell’Interno Lamorgese.

“Io penso molto semplicemente che l’attuale ministro dell’Interno non sia all’altezza di una situazione così delicata come questa”, ha affermato Salvini, dopo l’intervento di Lamorgese ieri alla Camera in cui ha risposto a un’interrogazione sulle proteste di sabato scorso contro l’obbligo del green pass, sfociate nell’assedio alla sede nazionale della Cgil da parte di neofascisti e no green pass. In particolare Salvini si è soffermato sulla figura di Giuliano Castellino, il leader romano di Forza nuova che durante la manifestazione a piazza del Popolo aveva preannunciato l’azione contro il principale sindacato italiano e che secondo Lamorgese non era stato fermato per evitare ulteriori violenze. Secondo Salvini, Castellino “non doveva essere lì, aveva un daspo. Non può andare allo stadio, ha il braccialetto elettronico, c’erano state due richieste di arresto… Se fossi stato io ministro dell’Interno e avessi permesso a un neofascista di guidare l’assalto alla Cgil, sarei stato sfiduciato in un secondo”.

Alla stessa tramissione, Enrico Letta ha difeso il green pass auspicando che “non si paralizzi il paese”. “Non vaccinarsi non è una motivazione reale per bloccare il Paese. L’abbiamo fatta tutti, non si vede perché qualcuno che non vuole vaccinarsi debba bloccare il Paese, non ha senso”, ha detto.

“È necessario continuare sull’azione di convincimento e richiesta di buonsenso”, ha affermato Letta a Radio anch’io. “Se si cede su una regola fondamentale, a cui tutti ci siamo adeguati e che ci sta portando fuori dall’emergenza, diventa tutto più complicato”. Letta ha anche difeso Lamorgese dagli attacchi di Salvini e anche Meloni, che ieri l’ha definita “un ministro assolutamente inadeguato”.

Secondo Letta questi attacchi “sono soprattutto un modo per coprire l’assunzione di responsabilità. La Meloni ha passato giorni nei quali ha spiegato che non si sapeva di chi fosse la matrice” dell’assalto alla Cgil. “Non volersi assumere responsabilità su questo elemento qui credo che sia stato un fatto grave”, ha continuato. “Non vedo come tutto questo c’entri con la richiesta di pacificazione nazionale di Salvini dopo aver visto la Meloni”.

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