Rudy Guede, l’ex fidanzata che lo ha denunciato: “È un manipolatore narcisista”
Rudy Guede, l’ex fidanzata che lo ha denunciato: “È un manipolatore narcisista”
“La mia è una storia diversa e non ha nulla a che fare con Meredith”. Parla la 23enne che ha denunciato per maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale Rudy Guede. In un’intervista al Corriere della Sera, la ragazza ha raccontato come è degenerata la storia con il 36enne già condannato per l’omicidio di Meredith Kercher nel novembre del 2007, fino al divieto di avvicinamento disposto dal tribunale di Viterbo.
I due si erano incontrati nella biblioteca in cui Guede lavorava era ancora in semilibertà. “Lo vedevo solo lì, non lo conoscevo come il “Rudy del caso Meredith”, non sapevo che la sera rientrasse in carcere. Nel 2008 avevo 8 anni…” All’inizio si scambiavano solo qualche messaggio. “Mi aveva solo raccontato di essere finito in una brutta storia passata, senza spiegare oltre. Poi abbiamo preso a frequentarci e degli amici mi hanno spiegato tutto”. Lei però era “già innamorata di lui”. “Mi sono fidata. Lo vedevo come una persona buona, che aveva cancellato quel passato”.
Il vero cambiamento, secondo la giovane, è avvenuto dopo che ha finito di scontare la pena nel 2021. “Non ho denunciato percosse ma ci sono stati spintoni, cose simili. Ha cominciato con piccoli gesti per i quali poi chiedeva scusa e che io gli perdonavo. Ripensandoci ora, lui sapeva di sbagliare ma sapeva anche che sarebbe stato perdonato. Non so più se quelle scuse fossero sincere”. Gli amici che in precedenza l’avevano avvisata “hanno provato a farlo ragionare. In buona fede lo vedevano come quello che in pubblico, al lavoro, era irreprensibile. Con me, invece, era sempre più violento”.
Dopo si erano lasciati ed era tornata a vivere da sola a Grosseto, la ragazza ha capito che Guede “non si sarebbe fermato”. “Mi scriveva, mi chiamava, tre volte è venuto senza dirmelo, ha le chiavi di casa a Viterbo… Una avvocatessa mi sconsigliò di denunciarlo: ‘Non ti crederanno, ti faranno a pezzi anche i giornali, non hai prove sufficienti’. Anche le amiche mi dicevano di aspettare ma io non avevo più una vita e non mi sarei perdonata se avesse fatto ad altri le cose cattive che ha fatto a me”.
Accuse che Guede sta negando. “Sono allibita, non pensavo potesse arrivare a tanto. Ci sono le foto, le chat. Era meglio se fosse rimasto in silenzio”. Secondo la ragazza, Guede è un “manipolatore narcisista”.
Il 36enne di origine ivoriano è stato obbligato dal giudice per le indagini preliminari di Viterbo a indossare il braccialetto elettronico. “Rudy ha il braccialetto ma io non ho il corrispettivo che segnala quando si avvicina a me. Mi hanno detto che ci sarebbero voluti due giorni, è passata una settimana”, ha affermato la 23enne, che ha detto di aver sentito da Guede “delle cose poco chiare che non ho poi trovato negli atti” sull’omicidio di Perugia. “Rudy ha della rabbia, della frustrazione, della cattiveria che non ti aspetti da chi è uscito da 13 anni di carcere come detenuto modello. Possibile che non sia obbligatorio un percorso psicologico?”.