Caso Meredith, Rudy Guede esce dal carcere: laureato con lode, lavorerà alla Caritas
Condannato a 16 anni per concorso nell'omicidio della studentessa inglese, era già in semilibertà. Ora è stato affidato ai servizi sociali dopo un percorso di reinserimento particolarmente avanzato in carcere
Il 33enne ivoriano Rudy Guede, l’unico condannato per l’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto nel 2007 a Perugia, ha ottenuto l’affidamento ai servizi sociali e può quindi uscire dal carcere di Viterbo. Guede sta finendo di scontare la sua condanna a 16 anni di reclusione per concorso in omicidio, inflitta nel 2010 con rito abbreviato.
Il Tribunale di sorveglianza, che ha concesso la libertà al trentenne, nella motivazione del provvedimento ha parlato di un percorso di reinserimento particolarmente avanzato. Una decisione diversa da quella dello scorso anno, quando l’affidamento ai servizi sociali fu rigettato e il Tribunale di sorveglianza gli concesse la semilibertà. “Continuerà a studiare e a fare volontariato alla Caritas di Viterbo e non rientrerà in cella”, riferisce l’avvocato Fabrizio Ballarini, in una intervista a Il Messaggero. Guede alloggerà in un appartamento che gli è stato messo a disposizione in centro a Viterbo.
Meredith Kercher, giovane studentessa originaria di Southwark, nel Regno Unito, partecipava al progetto Erasmus nell’Università per Stranieri di Perugia. Per il suo omicidio sono stati a lungo indagati, condannati in primo grado e poi assolti in via definitiva, la sua coinquilina statunitense Amanda Knox, e il suo fidanzato dell’epoca, Raffaele Sollecito, che si stava laureando in ingegneria informatica nello stesso ateneo. Erano stati proprio i due fidanzati a chiamare in causa Rudy Guede, che si trovava in casa della vittima la sera dell’omicidio e il cui dna è stato trovato in casa e sulla vittima. Guede, che si è sempre dichiarato innocente, in questi anni ha conseguito il diploma, una laurea in scienze storiche con 110 e lode, e ha terminato gli esami per Storia e società.
“L’istanza di affidamento ai servizi sociali è stata concessa dal Tribunale di sorveglianza di Roma in considerazione del documentabile percorso didattico e umano che Rudy ha seguito durante i 13 anni di detenzione”, ha affermato Claudio Mariani del Csc di Viterbo e impegnato con il Gavac (Gruppo assistenza volontari e animatori carcerari). “Oggi non stiamo più parlando della solita storia del detenuto modello che si è laureato – ha aggiunto -. Ormai parliamo di un ragazzo che durante i mesi del lockdown è stato, e tutt’ oggi è, al servizio dei più fragili della città come volontario della Caritas, diventando una risorsa della nostra comunità”.
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