Ruby ter, la pm: “Berlusconi aveva schiave sessuali, questa è storia”
Ruby ter, la pm: “Berlusconi aveva schiave sessuali, questa è storia”
L’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, “usava sistematicamente allietare le proprie serate ospitando a casa propria gruppi di odalische, schiave sessuali a pagamento”. Sono questi i fatti “già consegnati alla Storia”, secondo quanto dichiarato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano nella dura requisitoria al termine del processo milanese del caso “Ruby ter”, in cui il Cavaliere è imputato per corruzione in atti giudiziari. Nel suo intervento, la pm ha fatto riferimento al “pagamento delle testimoni”, al centro delle accuse rivolte a Berlusconi, parlando di un “consolidato sistema prostitutivo”. Il riferimento è alle cosiddette “olgettine”, che secondo Siciliano ”lo divertivano, trascorrevano alcune la notte con lui. “Questi fatti, chiusi con sentenza passata in giudicato, sono stati cristallizzati come fatto storico”, ha continuato, citando come “dato inoppugnabile” che le due sentenze già passate in giudicato sul caso Ruby che “entrano a far parte del processo di cui trattiamo”.
Berlusconi, ha aggiunto, era un uomo “che poteva avere il mondo ai suoi piedi, che si accompagnava con amicizie come quella con Putin, colui che ora sta mettendo in ginocchio il mondo”, mentre oggi “quello che processiamo è un grande anziano, un uomo malato”.
Nel processo Ruby ter, Berlusconi è accusato di aver corrisposto denaro a diverse persone per mentire in merito alle feste organizzate nella sua villa di Arcore, al centro di precedenti processi.
A ottobre Berlusconi è stato assolto dal tribunale di Siena dall’accusa di corruzione in atti giudiziari, insieme al pianista Danilo Mariani. Berlusconi era accusato di aver pagato 170mila euro a Mariani per rendere falsa testimonianza riguardo le serate che si tenevano nella villa di Berlusconi. Secondo il tribunale, Mariani mentì solo per “il legame professionale e amicale che lo legava” a Berlusconi.
Nel primo processo Ruby, Berlusconi è stato assolto dalla Cassazione nel 2015 dalle accuse di concussione e di prostituzione minorile, riconoscendo nelle motivazioni della sentenza che “ci fu prostituzione” anche se non era stato confermato che l’ex presidente del Consiglio fosse a conoscenza dell’età di Karima El Marough, detta Ruby, con cui avrebbe avuto rapporti sessuali in cambio di denaro mentre era ancora minorenne. Nel processo Ruby bis sono stati condannati nel 2019 in via definitiva l’ex direttore del Tg4 Emilio Fede, a 4 anni e 7 mesi di reclusione, e l’ex consigliera lombarda Nicole Minetti, a 2 anni e 10 mesi, per favoreggiamento della prostituzione, e nel caso di Fede anche di induzione alla prostituzione.
“Se un processo può arrivare ad una pronuncia di primo grado dopo 8 anni vuol dire che il sistema ha fallito”, ha detto oggi la pm, ricordando poi Imane Fadil, una delle testimoni chiave nei diversi processi, morta nel 2019 per una rara malattia. “Aveva paura, una paura che l’ha accompagnata fino alla morte, un timore che il giro che l’ha accompagnata fino alla morte fosse davvero pericoloso e potente”, ha affermato. La sua morte, ha detto Siciliano, ha “alimentato in noi un profondo desiderio di giustizia”, perché questi “reati di gravità straordinaria feriscono” non solo l’amministrazione della giustizia ma anche “le persone”.