Milano, alla Rsa Quarenghi i positivi salgono a 26. L’allarme di Massimo Galli: “Non è un caso isolato”
Sono giunti nella struttura tutti gli esiti dei tamponi effettuati sui 123 ospiti: 22 sono positivi e 15 sono stati ricoverati. Gli operatori contagiati sono 4. L'infettivologo del Sacco: "Da 7/10 giorni arrivano in ospedale numerosi anziani malati, anche se asintomatici"
Salgono ulteriormente i casi di positività al Covid-19 all’interno della Rsa Quarenghi di Milano, che ora sono 26: 22 anziani residenti e 4 operatori. Sono infatti giunti nella struttura tutti gli esiti dei tamponi effettuati sui 123 ospiti e sui 111 lavoratori. Dei 22 anziani positivi, 15 sono stati ricoverati negli ospedali del territorio milanese. Rimane stabile la situazione della sintomatologia: uno solo dei casi di positività è sintomatico, mentre tutti gli altri sono asintomatici. I sette asintomatici rimasti in struttura sono stati posti in isolamento, in attesa di essere ricoverati in ospedale non appena si riceverà disponibilità.
Anche tra i quattro lavoratori positivi, uno solo è sintomatico. “Tutti sono stati ovviamente posti a riposo”, come comunica Coopselios, cooperativa sociale che gestisce la struttura milanese, oltre a numerosi altri centri di varia tipologia sul territorio nazionale e anche all’estero.
ATS Milano ha confermato la correttezza delle procedure adottate dalla RSA Quarenghi, dove peraltro prima di questo focolaio improvviso non si era mai riscontrata nemmeno una sola positività al Coronavirus. Quello della struttura nel quartiere Gallaratese, potrebbe però non essere l’unico focolaio nella città di Milano. Come spiega l’infettivologo Massimo Galli in un’intervista a Il Messaggero: “Negli ultimi 7/10 giorni sono diversi gli anziani, positivi al SarsCov2, mandati all’ospedale Sacco di Milano, a maggior parte dei quali asintomatici o con pochi sintomi”.
Leggi anche: 1. Covid, l’associazione delle Rsa: “Temiamo una nuova ondata, servono screening” / 2. Esclusivo TPI – Focolaio nella Rsa Quarenghi di Milano: “10 anziani positivi respinti dagli ospedali per mancanza di posti”