La peste suina arriva a Roma: caso sospetto al parco dell’Insungherata
L’Istituto zooprofilattico del Lazio ha individuato a Roma un caso di peste suina africana (Psa) nel Parco dell’Insungherata di Roma. Se confermato, sarebbe il primo caso rilevato fuori dall’area sino ad ora interessata, ovvero quella che va dalla provincia di Genova e si estende in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia (Alessandria). L’infezione è molto contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non trasmissibile all’uomo.
Se dovesse arrivare ai suini, ha spiegato al Corriere della Sera Dino Scanavino, presidente della Cia-agricoltori italiana, potrebbe creare una strage. “Un solo caso di psa basta a far scattare in allarme gli oltre 12mila allevamenti attivi in regione per un totale di 43mila capi. Senza tenere conto del fatto che, nella sola provincia di Roma, i cinghiali in libertà sarebbero già più di 20mila”, ha dichiarato.
“Serve un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini”, ha detto al quotidiano Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, evidenziando la pericolosità della presenza di numerosi cinghiali in alcune zone della capitale. “Ora siamo costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché è mancata l’azione di prevenzione”, ha aggiunto.
“C’è il rischio concreto che l’emergenza si allarghi ad altre regioni vicine dove si concentra la norcineria nazionale che è un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi”, ha concluso. La Regione Lazio ha riunito la sua task force e messo a disposizione il numero verde della Protezione civile regionale per segnalare ritrovamenti di animali morti e attivare i servizi veterinari”.