Faceva disegnare l’inferno ai bambini, maestra rischia il processo per maltrattamenti
Faceva disegnare l’inferno ai bambini, maestra rischia il processo per maltrattamenti
Avrebbe costretto i bambini a disegnare i gironi dell’Inferno dantesco, mettendo dentro i nomi dei compagni che avrebbero voluto vedere morti. Una maestra di Roma rischia ora di andare a processo con l’accusa di maltrattamenti, dopo essere già stata sospesa dall’insegnamento. La procura della capitale ha chiesto il rinvio a giudizio per una docente della scuola Carlo Levi, a Colle Salario, oggetto di numerose segnalazioni dei genitori, che accusano la preside dell’istituto di non aver agito tempestivamente a difesa dei propri figli.
L’insegnante, sospesa l’anno scorso dopo un’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale, è accusata dai genitori di aver fatto ricopiare sui quaderni dei suoi alunni di 6 e 7 anni ” frasi senza senso e simboli massonici”, di “fumare negli ambienti scolastici” e di aver messo ripetutamente a disagio i bambini.
Secondo le accuse dei genitori, riportate da La Repubblica, la docente si sarebbe anche sporta dal davanzale di una finestra attaccandosi alla cinghia della serranda, cantando “guarda come dondolo”, sotto gli occhi terrorizzati dei bambini”. La donna, che ha sofferto di patologie psichiatriche ed è stata sottoposta in passato a trattamenti sanitari obbligatori, avrebbe anche “aggredito verbalmente un alunno disabile, chiedendogli cosa volesse da lei e domandandogli se fosse un folletto” fino a “spintonare e prendere a parolacce” un’insegnante che aveva cercato di fermarla. Il caso aveva spinto anche la ministra per le Disabilità, Erika Stefani, a intervenire: “se le accuse dovessero rivelarsi vere, sarà sicuramente fatta giustizia”, aveva detto.
Le famiglie, che hanno presentato un esposto a novembre 2020, hanno chiesto in più occasioni l’intervento delle forze dell’ordine. Queste avrebbero chiesto in un’occasione “anche un tso” dicendo ”alla dirigente che non sarebbe stato il caso di far stare da sola la maestra coi bambini”. La decisione di sospenderla è arrivata ad aprile 2022, un anno e mezzo dopo l’esposto dei genitori.